Analisi del degrado

Analizzare per conoscere

2012 TN, Campodenno, Castel Belasi

Lavori di restauro e recupero del compendio di Castel Belasi

Il progetto di conservazione ha preso avvio da una dettagliata analisi del degrado per  individuare e mappare tutti i fenomeni degenerativi in atto, identificando parallelamente le metodologie ed i prodotti di maggior efficacia per la risoluzione delle patologie.
L’analisi delle principali patologie di degrado rilevabili è derivata dall’analisi diretta delle murature. L’approfondimento è stato proporzionale all’accessibilità ed alla leggibilità delle differenti porzioni murarie. Le risultanze delle indagini, decodificate secondo il lessico e le convenzioni NORMAL, hanno consentito la realizzazione di una mappatura grafica generale, che è stata quindi inserita sul rilievo ortofotografico precedentemente ottenuto.
Tale analisi, che potrà avere ulteriori, successivi approfondimenti in base a migliorate condizioni di accessibilità e ad analisi ravvicinata delle diverse porzioni murarie, costituisce un importante riferimento sullo stato di conservazione attuale delle superfici.


Murature
Il recupero sia strutturale che conservativo di tutte le murature e di tutte le superfici conservate sono stati perseguiti secondo i canoni e le regole degli interventi su strutture storico-monumentali vincolate, in totale accordo con le indicazioni e con i pareri precedentemente forniti dalla competente Soprintendenza.
L’intervento è finalizzato all’eliminazione delle principali cause di degrado e di eventuali elementi o rifiniture/trattamenti incompatibili, al consolidamento di quanto conservato, al ripristino delle condizioni originarie di resistenza meccanica e di rifinitura ed al consolidamento e protezione delle strutture orizzontali e verticali, attraverso metodologie compatibili e ripristino degli originari sistemi di protezione.

Superfici
Il progetto di restauro delle superfici parte dall’analisi dello stato conservativo di quanto conservato, direttamente e dettagliatamente verificato in cantiere,  rispettando il principio del minimo intervento, con attenzione nei confronti del recupero e dell’evidenziazione delle superfici di pregio, restituendo una facile leggibilità al fruitore senza inficiare la caratterizzazione di ciascun vano. Il restauro estetico delle superfici è stato condotto sulla base delle originali destinazioni d’uso e dello stato conservativo.

Il restauro delle superfici lapidee
Gli interventi previsti sono principalmente di pulitura, di consolidamento e di integrazione materica, per il raggiungimento di condizioni generali che ne garantiscano la conservazione e l’idonea funzionalità.
Gli interventi generali sono di preconsolidamento tessiturale, la rimozione di stuccature incompatibili, di conglomerati cementizi e/o diversi dagli originari, la pulitura a secco eseguita manualmente mediante l’utilizzo di pennellesse, bisturi o vibroincisore; il trattamento biocida  mediante applicazione di specifico biocida a largo spettro d’azione diluito; la pulitura umida mediante sistema di lavaggio con acqua atomizzata deionizzata, e  spazzolatura con pennelli in fibra di nylon o naturali.

Le pavimentazioni lignee
Le pavimentazioni lignee conservate all’interno degli ambienti oggetto d’intervento sono di due tipi: gli assiti più antichi, anteriori alla seconda metà del XIX secolo , sono caratterizzati da listellature ricorrenti campite da tavolato di dimensioni limitate che realizza pennellature quadrangolari; quelli più recenti, successivi alla fine del XIX secolo sono invece  caratterizzati da tavole di buona lunghezza riquadrate da un’unica, ampia fascia perimetrale, normalmente accentuata con l’interposizione di un’essenza lignea diversa.
Gli assiti lignei più antichi sono mediamente abbondantemente lacunosi e caratterizzati da un peggiore stato di conservazione.

Le pavimentazioni in laterizio
Esistono due tipologie di pavimentazioni in laterizio: quelle realizzate in tavelle ed allettate e stilate con malta di calce e quelle realizzate di quadroni laterizi di buon spessore e messe in opera in aderenza in assenza di stilatura dei giunti. Il primo tipo sarà oggetto di restauro conservativo in opera, mentre quelle del secondo tipo, che sopportano lo smontaggio, verranno rimosse e rimesse in opera.

Le pavimentazioni in battuto di calce
Le pavimentazioni in battuto di calce è stata restaurata con il preconsolidamento delle porzioni labili; con la rimozione di risarcimenti incompatibili eseguita manualmente; con la pulizia delle superfici mediante frizione a secco ed umida con spazzole morbide ed rimozione delle polveri e dei depositi mediante pennellesse; con il consolidamento superficiale ottenuto mediante imbibizione con silicato di etile a bassa concentrazione; con eventuale consolidamento ad iniezione in corrispondenza di lesioni  o sbollature,  eseguito con malte di calce ad alto potere adesivante;  l’incollaggio degli inerti distaccati mediante allettamento con malta di cromia e granulometria simile all’originale,  a base di calce desalinizzata; la stuccatura delle lesioni e delle lacune con malta di cromia e granulometria ed impasto simile all’originale; il risarcimento di lacune realizzato con battuto di calce ed inerti di pezzatura e tipologia simile all’originale; la lucidatura manuale e l’esecuzione di trattamento protettivo finale mediante stesura di prodotti specifici tipo olio di lino.
Il restauro degli elementi lignei
Gli elementi lignei sono stati restaurati dopo aver rimosso i depositi incoerenti, con il trattamento antitarlo e antifungo fino a rifiuto. Il consolidamento è stato eseguito  con siringa di collanti organici ed eventuale consolidamento tessiturale mediante imbibizione di resine apposite. E’ stata quindi realizzata la pulitura chimica e meccanica di eventuali polveri grasse, fumi, vernici, fissativi e ravvivanti, stuccature debordanti sulla superficie e ridipinture, succeduta dalla stuccatura di piccole lesioni o lacune con stucco a base di gesso Bologna, leganti organici e terra colorata. Le porzioni ammalorate sono state sostituite mediante la realizzazione di tasselli di uguale essenza con elementi lignei di riutilizzo, la verifica e l’eventuale adattamento e regolazione di chiodature, cardini o elementi metallici; la pulitura ed il trattamento passivante della ferramenta originale; la mordenzatura  mimetica, il trattamento finale protettivo a cera e/o a gommalacca.
Le cornici lignee degli infissi dovranno essere predisposte per sopportare la successiva messa in opera funzionale delle rispettive porte e finestre.

Il restauro degli elementi metallici
Tutti gli elementi metallici presenti sono stati oggetto di pulitura superficiale per la rimozione dei depositi incoerenti. Sulla superficie perfettamente ripulita è stato applicato idoneo prodotto inibitore e convertitore dell’ossidazione.

Visualizza progetto completo

2009 PD, Galliera Veneta, Villa Imperiale
Analisi del degrado

Analisi del degrado

La porzione oggetto d’intervento, da tempo defunzionalizzata all’utilizzo ospedaliero, risulta oggi in totale abbandono e profondamente degradata in tutte le sue strutture, co...() Approfondisci

2003 PD, Padova, Basilica S. Giustina,museo
Analisi del degrado

Analisi del degrado

Intervento di recupero e musealizzazione delle porzioni paleocristiane e medievali del complesso. Realizzazione di un percorso interno di visita. ...() Approfondisci

2007 PD, Padova, Basilica S. Giustina, coro vecchio
Analisi del degrado

Analisi del degrado

Restauro conservativo degli intonaci, degli affreschi, del coro ligneo ed adeguamento impiantistico dell’edificio medioevale denominato ’coro vecchio’ ...() Approfondisci

2014-2018 Villa Contarini

Il Progetto, basato su un’accurata analisi del monumento e su una serie di campagne diagnostiche e di conoscenza delle superfici e delle alterazioni cui sono state soggette, h...() Approfondisci

…io credo soltanto nella iniziativa senza aggettivi, nella iniziativa di tutti. È l’iniziativa che crea la ricchezza, che aumenta il reddito, che apre nuovi posti di lavoro, che stimola il benessere di tutto il paese. Ho l’impressione che in Italia ci sia del lavoro per tutti; un lavoro immenso e che il nostro sia il campo probabilmente più importante, in cui gli scienziati, i tecnici, gli uomini responsabili del nostro devono interessarsi.

Enrico Mattei. San Donato Milanese (Metanopoli) 1 gennaio 1958. Discorso per l’inaugurazione della Scuola di Studi superiori sugli Idrocarburi

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Lavori di restauro e recupero del compendio di Castel Belasi

Il progetto di conservazione ha preso avvio da una dettagliata analisi del degrado per  individuare e mappare tutti i fenomeni degenerativi in atto, identificando parallelamente le metodologie ed i prodotti di maggior efficacia per la risoluzione delle patologie.
L’analisi delle principali patologie di degrado rilevabili è derivata dall’analisi diretta delle murature. L’approfondimento è stato proporzionale all’accessibilità ed alla leggibilità delle differenti porzioni murarie. Le risultanze delle indagini, decodificate secondo il lessico e le convenzioni NORMAL, hanno consentito la realizzazione di una mappatura grafica generale, che è stata quindi inserita sul rilievo ortofotografico precedentemente ottenuto.
Tale analisi, che potrà avere ulteriori, successivi approfondimenti in base a migliorate condizioni di accessibilità e ad analisi ravvicinata delle diverse porzioni murarie, costituisce un importante riferimento sullo stato di conservazione attuale delle superfici.


Murature
Il recupero sia strutturale che conservativo di tutte le murature e di tutte le superfici conservate sono stati perseguiti secondo i canoni e le regole degli interventi su strutture storico-monumentali vincolate, in totale accordo con le indicazioni e con i pareri precedentemente forniti dalla competente Soprintendenza.
L’intervento è finalizzato all’eliminazione delle principali cause di degrado e di eventuali elementi o rifiniture/trattamenti incompatibili, al consolidamento di quanto conservato, al ripristino delle condizioni originarie di resistenza meccanica e di rifinitura ed al consolidamento e protezione delle strutture orizzontali e verticali, attraverso metodologie compatibili e ripristino degli originari sistemi di protezione.

Superfici
Il progetto di restauro delle superfici parte dall’analisi dello stato conservativo di quanto conservato, direttamente e dettagliatamente verificato in cantiere,  rispettando il principio del minimo intervento, con attenzione nei confronti del recupero e dell’evidenziazione delle superfici di pregio, restituendo una facile leggibilità al fruitore senza inficiare la caratterizzazione di ciascun vano. Il restauro estetico delle superfici è stato condotto sulla base delle originali destinazioni d’uso e dello stato conservativo.

Il restauro delle superfici lapidee
Gli interventi previsti sono principalmente di pulitura, di consolidamento e di integrazione materica, per il raggiungimento di condizioni generali che ne garantiscano la conservazione e l’idonea funzionalità.
Gli interventi generali sono di preconsolidamento tessiturale, la rimozione di stuccature incompatibili, di conglomerati cementizi e/o diversi dagli originari, la pulitura a secco eseguita manualmente mediante l’utilizzo di pennellesse, bisturi o vibroincisore; il trattamento biocida  mediante applicazione di specifico biocida a largo spettro d’azione diluito; la pulitura umida mediante sistema di lavaggio con acqua atomizzata deionizzata, e  spazzolatura con pennelli in fibra di nylon o naturali.

Le pavimentazioni lignee
Le pavimentazioni lignee conservate all’interno degli ambienti oggetto d’intervento sono di due tipi: gli assiti più antichi, anteriori alla seconda metà del XIX secolo , sono caratterizzati da listellature ricorrenti campite da tavolato di dimensioni limitate che realizza pennellature quadrangolari; quelli più recenti, successivi alla fine del XIX secolo sono invece  caratterizzati da tavole di buona lunghezza riquadrate da un’unica, ampia fascia perimetrale, normalmente accentuata con l’interposizione di un’essenza lignea diversa.
Gli assiti lignei più antichi sono mediamente abbondantemente lacunosi e caratterizzati da un peggiore stato di conservazione.

Le pavimentazioni in laterizio
Esistono due tipologie di pavimentazioni in laterizio: quelle realizzate in tavelle ed allettate e stilate con malta di calce e quelle realizzate di quadroni laterizi di buon spessore e messe in opera in aderenza in assenza di stilatura dei giunti. Il primo tipo sarà oggetto di restauro conservativo in opera, mentre quelle del secondo tipo, che sopportano lo smontaggio, verranno rimosse e rimesse in opera.

Le pavimentazioni in battuto di calce
Le pavimentazioni in battuto di calce è stata restaurata con il preconsolidamento delle porzioni labili; con la rimozione di risarcimenti incompatibili eseguita manualmente; con la pulizia delle superfici mediante frizione a secco ed umida con spazzole morbide ed rimozione delle polveri e dei depositi mediante pennellesse; con il consolidamento superficiale ottenuto mediante imbibizione con silicato di etile a bassa concentrazione; con eventuale consolidamento ad iniezione in corrispondenza di lesioni  o sbollature,  eseguito con malte di calce ad alto potere adesivante;  l’incollaggio degli inerti distaccati mediante allettamento con malta di cromia e granulometria simile all’originale,  a base di calce desalinizzata; la stuccatura delle lesioni e delle lacune con malta di cromia e granulometria ed impasto simile all’originale; il risarcimento di lacune realizzato con battuto di calce ed inerti di pezzatura e tipologia simile all’originale; la lucidatura manuale e l’esecuzione di trattamento protettivo finale mediante stesura di prodotti specifici tipo olio di lino.
Il restauro degli elementi lignei
Gli elementi lignei sono stati restaurati dopo aver rimosso i depositi incoerenti, con il trattamento antitarlo e antifungo fino a rifiuto. Il consolidamento è stato eseguito  con siringa di collanti organici ed eventuale consolidamento tessiturale mediante imbibizione di resine apposite. E’ stata quindi realizzata la pulitura chimica e meccanica di eventuali polveri grasse, fumi, vernici, fissativi e ravvivanti, stuccature debordanti sulla superficie e ridipinture, succeduta dalla stuccatura di piccole lesioni o lacune con stucco a base di gesso Bologna, leganti organici e terra colorata. Le porzioni ammalorate sono state sostituite mediante la realizzazione di tasselli di uguale essenza con elementi lignei di riutilizzo, la verifica e l’eventuale adattamento e regolazione di chiodature, cardini o elementi metallici; la pulitura ed il trattamento passivante della ferramenta originale; la mordenzatura  mimetica, il trattamento finale protettivo a cera e/o a gommalacca.
Le cornici lignee degli infissi dovranno essere predisposte per sopportare la successiva messa in opera funzionale delle rispettive porte e finestre.

Il restauro degli elementi metallici
Tutti gli elementi metallici presenti sono stati oggetto di pulitura superficiale per la rimozione dei depositi incoerenti. Sulla superficie perfettamente ripulita è stato applicato idoneo prodotto inibitore e convertitore dell’ossidazione.

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2009 PD, Galliera Veneta, Villa Imperiale
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2007 PD, Padova, Basilica S. Giustina, coro vecchio
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2014-2018 Villa Contarini

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2012 TN, Campodenno, Castel Belasi

Lavori di restauro e recupero del compendio di Castel Belasi

Il progetto di conservazione ha preso avvio da una dettagliata analisi del degrado per  individuare e mappare tutti i fenomeni degenerativi in atto, identificando parallelamente le metodologie ed i prodotti di maggior efficacia per la risoluzione delle patologie.
L’analisi delle principali patologie di degrado rilevabili è derivata dall’analisi diretta delle murature. L’approfondimento è stato proporzionale all’accessibilità ed alla leggibilità delle differenti porzioni murarie. Le risultanze delle indagini, decodificate secondo il lessico e le convenzioni NORMAL, hanno consentito la realizzazione di una mappatura grafica generale, che è stata quindi inserita sul rilievo ortofotografico precedentemente ottenuto.
Tale analisi, che potrà avere ulteriori, successivi approfondimenti in base a migliorate condizioni di accessibilità e ad analisi ravvicinata delle diverse porzioni murarie, costituisce un importante riferimento sullo stato di conservazione attuale delle superfici.


Murature
Il recupero sia strutturale che conservativo di tutte le murature e di tutte le superfici conservate sono stati perseguiti secondo i canoni e le regole degli interventi su strutture storico-monumentali vincolate, in totale accordo con le indicazioni e con i pareri precedentemente forniti dalla competente Soprintendenza.
L’intervento è finalizzato all’eliminazione delle principali cause di degrado e di eventuali elementi o rifiniture/trattamenti incompatibili, al consolidamento di quanto conservato, al ripristino delle condizioni originarie di resistenza meccanica e di rifinitura ed al consolidamento e protezione delle strutture orizzontali e verticali, attraverso metodologie compatibili e ripristino degli originari sistemi di protezione.

Superfici
Il progetto di restauro delle superfici parte dall’analisi dello stato conservativo di quanto conservato, direttamente e dettagliatamente verificato in cantiere,  rispettando il principio del minimo intervento, con attenzione nei confronti del recupero e dell’evidenziazione delle superfici di pregio, restituendo una facile leggibilità al fruitore senza inficiare la caratterizzazione di ciascun vano. Il restauro estetico delle superfici è stato condotto sulla base delle originali destinazioni d’uso e dello stato conservativo.

Il restauro delle superfici lapidee
Gli interventi previsti sono principalmente di pulitura, di consolidamento e di integrazione materica, per il raggiungimento di condizioni generali che ne garantiscano la conservazione e l’idonea funzionalità.
Gli interventi generali sono di preconsolidamento tessiturale, la rimozione di stuccature incompatibili, di conglomerati cementizi e/o diversi dagli originari, la pulitura a secco eseguita manualmente mediante l’utilizzo di pennellesse, bisturi o vibroincisore; il trattamento biocida  mediante applicazione di specifico biocida a largo spettro d’azione diluito; la pulitura umida mediante sistema di lavaggio con acqua atomizzata deionizzata, e  spazzolatura con pennelli in fibra di nylon o naturali.

Le pavimentazioni lignee
Le pavimentazioni lignee conservate all’interno degli ambienti oggetto d’intervento sono di due tipi: gli assiti più antichi, anteriori alla seconda metà del XIX secolo , sono caratterizzati da listellature ricorrenti campite da tavolato di dimensioni limitate che realizza pennellature quadrangolari; quelli più recenti, successivi alla fine del XIX secolo sono invece  caratterizzati da tavole di buona lunghezza riquadrate da un’unica, ampia fascia perimetrale, normalmente accentuata con l’interposizione di un’essenza lignea diversa.
Gli assiti lignei più antichi sono mediamente abbondantemente lacunosi e caratterizzati da un peggiore stato di conservazione.

Le pavimentazioni in laterizio
Esistono due tipologie di pavimentazioni in laterizio: quelle realizzate in tavelle ed allettate e stilate con malta di calce e quelle realizzate di quadroni laterizi di buon spessore e messe in opera in aderenza in assenza di stilatura dei giunti. Il primo tipo sarà oggetto di restauro conservativo in opera, mentre quelle del secondo tipo, che sopportano lo smontaggio, verranno rimosse e rimesse in opera.

Le pavimentazioni in battuto di calce
Le pavimentazioni in battuto di calce è stata restaurata con il preconsolidamento delle porzioni labili; con la rimozione di risarcimenti incompatibili eseguita manualmente; con la pulizia delle superfici mediante frizione a secco ed umida con spazzole morbide ed rimozione delle polveri e dei depositi mediante pennellesse; con il consolidamento superficiale ottenuto mediante imbibizione con silicato di etile a bassa concentrazione; con eventuale consolidamento ad iniezione in corrispondenza di lesioni  o sbollature,  eseguito con malte di calce ad alto potere adesivante;  l’incollaggio degli inerti distaccati mediante allettamento con malta di cromia e granulometria simile all’originale,  a base di calce desalinizzata; la stuccatura delle lesioni e delle lacune con malta di cromia e granulometria ed impasto simile all’originale; il risarcimento di lacune realizzato con battuto di calce ed inerti di pezzatura e tipologia simile all’originale; la lucidatura manuale e l’esecuzione di trattamento protettivo finale mediante stesura di prodotti specifici tipo olio di lino.
Il restauro degli elementi lignei
Gli elementi lignei sono stati restaurati dopo aver rimosso i depositi incoerenti, con il trattamento antitarlo e antifungo fino a rifiuto. Il consolidamento è stato eseguito  con siringa di collanti organici ed eventuale consolidamento tessiturale mediante imbibizione di resine apposite. E’ stata quindi realizzata la pulitura chimica e meccanica di eventuali polveri grasse, fumi, vernici, fissativi e ravvivanti, stuccature debordanti sulla superficie e ridipinture, succeduta dalla stuccatura di piccole lesioni o lacune con stucco a base di gesso Bologna, leganti organici e terra colorata. Le porzioni ammalorate sono state sostituite mediante la realizzazione di tasselli di uguale essenza con elementi lignei di riutilizzo, la verifica e l’eventuale adattamento e regolazione di chiodature, cardini o elementi metallici; la pulitura ed il trattamento passivante della ferramenta originale; la mordenzatura  mimetica, il trattamento finale protettivo a cera e/o a gommalacca.
Le cornici lignee degli infissi dovranno essere predisposte per sopportare la successiva messa in opera funzionale delle rispettive porte e finestre.

Il restauro degli elementi metallici
Tutti gli elementi metallici presenti sono stati oggetto di pulitura superficiale per la rimozione dei depositi incoerenti. Sulla superficie perfettamente ripulita è stato applicato idoneo prodotto inibitore e convertitore dell’ossidazione.

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La porzione oggetto d’intervento, da tempo defunzionalizzata all’utilizzo ospedaliero, risulta oggi in totale abbandono e profondamente degradata in tutte le sue strutture, co...() Approfondisci

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Lavori di restauro e recupero del compendio di Castel Belasi

Il progetto di conservazione ha preso avvio da una dettagliata analisi del degrado per  individuare e mappare tutti i fenomeni degenerativi in atto, identificando parallelamente le metodologie ed i prodotti di maggior efficacia per la risoluzione delle patologie.
L’analisi delle principali patologie di degrado rilevabili è derivata dall’analisi diretta delle murature. L’approfondimento è stato proporzionale all’accessibilità ed alla leggibilità delle differenti porzioni murarie. Le risultanze delle indagini, decodificate secondo il lessico e le convenzioni NORMAL, hanno consentito la realizzazione di una mappatura grafica generale, che è stata quindi inserita sul rilievo ortofotografico precedentemente ottenuto.
Tale analisi, che potrà avere ulteriori, successivi approfondimenti in base a migliorate condizioni di accessibilità e ad analisi ravvicinata delle diverse porzioni murarie, costituisce un importante riferimento sullo stato di conservazione attuale delle superfici.


Murature
Il recupero sia strutturale che conservativo di tutte le murature e di tutte le superfici conservate sono stati perseguiti secondo i canoni e le regole degli interventi su strutture storico-monumentali vincolate, in totale accordo con le indicazioni e con i pareri precedentemente forniti dalla competente Soprintendenza.
L’intervento è finalizzato all’eliminazione delle principali cause di degrado e di eventuali elementi o rifiniture/trattamenti incompatibili, al consolidamento di quanto conservato, al ripristino delle condizioni originarie di resistenza meccanica e di rifinitura ed al consolidamento e protezione delle strutture orizzontali e verticali, attraverso metodologie compatibili e ripristino degli originari sistemi di protezione.

Superfici
Il progetto di restauro delle superfici parte dall’analisi dello stato conservativo di quanto conservato, direttamente e dettagliatamente verificato in cantiere,  rispettando il principio del minimo intervento, con attenzione nei confronti del recupero e dell’evidenziazione delle superfici di pregio, restituendo una facile leggibilità al fruitore senza inficiare la caratterizzazione di ciascun vano. Il restauro estetico delle superfici è stato condotto sulla base delle originali destinazioni d’uso e dello stato conservativo.

Il restauro delle superfici lapidee
Gli interventi previsti sono principalmente di pulitura, di consolidamento e di integrazione materica, per il raggiungimento di condizioni generali che ne garantiscano la conservazione e l’idonea funzionalità.
Gli interventi generali sono di preconsolidamento tessiturale, la rimozione di stuccature incompatibili, di conglomerati cementizi e/o diversi dagli originari, la pulitura a secco eseguita manualmente mediante l’utilizzo di pennellesse, bisturi o vibroincisore; il trattamento biocida  mediante applicazione di specifico biocida a largo spettro d’azione diluito; la pulitura umida mediante sistema di lavaggio con acqua atomizzata deionizzata, e  spazzolatura con pennelli in fibra di nylon o naturali.

Le pavimentazioni lignee
Le pavimentazioni lignee conservate all’interno degli ambienti oggetto d’intervento sono di due tipi: gli assiti più antichi, anteriori alla seconda metà del XIX secolo , sono caratterizzati da listellature ricorrenti campite da tavolato di dimensioni limitate che realizza pennellature quadrangolari; quelli più recenti, successivi alla fine del XIX secolo sono invece  caratterizzati da tavole di buona lunghezza riquadrate da un’unica, ampia fascia perimetrale, normalmente accentuata con l’interposizione di un’essenza lignea diversa.
Gli assiti lignei più antichi sono mediamente abbondantemente lacunosi e caratterizzati da un peggiore stato di conservazione.

Le pavimentazioni in laterizio
Esistono due tipologie di pavimentazioni in laterizio: quelle realizzate in tavelle ed allettate e stilate con malta di calce e quelle realizzate di quadroni laterizi di buon spessore e messe in opera in aderenza in assenza di stilatura dei giunti. Il primo tipo sarà oggetto di restauro conservativo in opera, mentre quelle del secondo tipo, che sopportano lo smontaggio, verranno rimosse e rimesse in opera.

Le pavimentazioni in battuto di calce
Le pavimentazioni in battuto di calce è stata restaurata con il preconsolidamento delle porzioni labili; con la rimozione di risarcimenti incompatibili eseguita manualmente; con la pulizia delle superfici mediante frizione a secco ed umida con spazzole morbide ed rimozione delle polveri e dei depositi mediante pennellesse; con il consolidamento superficiale ottenuto mediante imbibizione con silicato di etile a bassa concentrazione; con eventuale consolidamento ad iniezione in corrispondenza di lesioni  o sbollature,  eseguito con malte di calce ad alto potere adesivante;  l’incollaggio degli inerti distaccati mediante allettamento con malta di cromia e granulometria simile all’originale,  a base di calce desalinizzata; la stuccatura delle lesioni e delle lacune con malta di cromia e granulometria ed impasto simile all’originale; il risarcimento di lacune realizzato con battuto di calce ed inerti di pezzatura e tipologia simile all’originale; la lucidatura manuale e l’esecuzione di trattamento protettivo finale mediante stesura di prodotti specifici tipo olio di lino.
Il restauro degli elementi lignei
Gli elementi lignei sono stati restaurati dopo aver rimosso i depositi incoerenti, con il trattamento antitarlo e antifungo fino a rifiuto. Il consolidamento è stato eseguito  con siringa di collanti organici ed eventuale consolidamento tessiturale mediante imbibizione di resine apposite. E’ stata quindi realizzata la pulitura chimica e meccanica di eventuali polveri grasse, fumi, vernici, fissativi e ravvivanti, stuccature debordanti sulla superficie e ridipinture, succeduta dalla stuccatura di piccole lesioni o lacune con stucco a base di gesso Bologna, leganti organici e terra colorata. Le porzioni ammalorate sono state sostituite mediante la realizzazione di tasselli di uguale essenza con elementi lignei di riutilizzo, la verifica e l’eventuale adattamento e regolazione di chiodature, cardini o elementi metallici; la pulitura ed il trattamento passivante della ferramenta originale; la mordenzatura  mimetica, il trattamento finale protettivo a cera e/o a gommalacca.
Le cornici lignee degli infissi dovranno essere predisposte per sopportare la successiva messa in opera funzionale delle rispettive porte e finestre.

Il restauro degli elementi metallici
Tutti gli elementi metallici presenti sono stati oggetto di pulitura superficiale per la rimozione dei depositi incoerenti. Sulla superficie perfettamente ripulita è stato applicato idoneo prodotto inibitore e convertitore dell’ossidazione.

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La porzione oggetto d’intervento, da tempo defunzionalizzata all’utilizzo ospedaliero, risulta oggi in totale abbandono e profondamente degradata in tutte le sue strutture, co...() Approfondisci

2003 PD, Padova, Basilica S. Giustina,museo
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Intervento di recupero e musealizzazione delle porzioni paleocristiane e medievali del complesso. Realizzazione di un percorso interno di visita. ...() Approfondisci

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Noi siamo come dei nani sulle spalle dei giganti. Vediamo quindi un numero maggiore di cose degli antichi, perché essi ci sollevano e ci innalzano di tutta la loro gigantesca altezza.

Bernardo di Chartres

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Il progetto di conservazione ha preso avvio da una dettagliata analisi del degrado per  individuare e mappare tutti i fenomeni degenerativi in atto, identificando parallelamente le metodologie ed i prodotti di maggior efficacia per la risoluzione delle patologie.
L’analisi delle principali patologie di degrado rilevabili è derivata dall’analisi diretta delle murature. L’approfondimento è stato proporzionale all’accessibilità ed alla leggibilità delle differenti porzioni murarie. Le risultanze delle indagini, decodificate secondo il lessico e le convenzioni NORMAL, hanno consentito la realizzazione di una mappatura grafica generale, che è stata quindi inserita sul rilievo ortofotografico precedentemente ottenuto.
Tale analisi, che potrà avere ulteriori, successivi approfondimenti in base a migliorate condizioni di accessibilità e ad analisi ravvicinata delle diverse porzioni murarie, costituisce un importante riferimento sullo stato di conservazione attuale delle superfici.


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Il recupero sia strutturale che conservativo di tutte le murature e di tutte le superfici conservate sono stati perseguiti secondo i canoni e le regole degli interventi su strutture storico-monumentali vincolate, in totale accordo con le indicazioni e con i pareri precedentemente forniti dalla competente Soprintendenza.
L’intervento è finalizzato all’eliminazione delle principali cause di degrado e di eventuali elementi o rifiniture/trattamenti incompatibili, al consolidamento di quanto conservato, al ripristino delle condizioni originarie di resistenza meccanica e di rifinitura ed al consolidamento e protezione delle strutture orizzontali e verticali, attraverso metodologie compatibili e ripristino degli originari sistemi di protezione.

Superfici
Il progetto di restauro delle superfici parte dall’analisi dello stato conservativo di quanto conservato, direttamente e dettagliatamente verificato in cantiere,  rispettando il principio del minimo intervento, con attenzione nei confronti del recupero e dell’evidenziazione delle superfici di pregio, restituendo una facile leggibilità al fruitore senza inficiare la caratterizzazione di ciascun vano. Il restauro estetico delle superfici è stato condotto sulla base delle originali destinazioni d’uso e dello stato conservativo.

Il restauro delle superfici lapidee
Gli interventi previsti sono principalmente di pulitura, di consolidamento e di integrazione materica, per il raggiungimento di condizioni generali che ne garantiscano la conservazione e l’idonea funzionalità.
Gli interventi generali sono di preconsolidamento tessiturale, la rimozione di stuccature incompatibili, di conglomerati cementizi e/o diversi dagli originari, la pulitura a secco eseguita manualmente mediante l’utilizzo di pennellesse, bisturi o vibroincisore; il trattamento biocida  mediante applicazione di specifico biocida a largo spettro d’azione diluito; la pulitura umida mediante sistema di lavaggio con acqua atomizzata deionizzata, e  spazzolatura con pennelli in fibra di nylon o naturali.

Le pavimentazioni lignee
Le pavimentazioni lignee conservate all’interno degli ambienti oggetto d’intervento sono di due tipi: gli assiti più antichi, anteriori alla seconda metà del XIX secolo , sono caratterizzati da listellature ricorrenti campite da tavolato di dimensioni limitate che realizza pennellature quadrangolari; quelli più recenti, successivi alla fine del XIX secolo sono invece  caratterizzati da tavole di buona lunghezza riquadrate da un’unica, ampia fascia perimetrale, normalmente accentuata con l’interposizione di un’essenza lignea diversa.
Gli assiti lignei più antichi sono mediamente abbondantemente lacunosi e caratterizzati da un peggiore stato di conservazione.

Le pavimentazioni in laterizio
Esistono due tipologie di pavimentazioni in laterizio: quelle realizzate in tavelle ed allettate e stilate con malta di calce e quelle realizzate di quadroni laterizi di buon spessore e messe in opera in aderenza in assenza di stilatura dei giunti. Il primo tipo sarà oggetto di restauro conservativo in opera, mentre quelle del secondo tipo, che sopportano lo smontaggio, verranno rimosse e rimesse in opera.

Le pavimentazioni in battuto di calce
Le pavimentazioni in battuto di calce è stata restaurata con il preconsolidamento delle porzioni labili; con la rimozione di risarcimenti incompatibili eseguita manualmente; con la pulizia delle superfici mediante frizione a secco ed umida con spazzole morbide ed rimozione delle polveri e dei depositi mediante pennellesse; con il consolidamento superficiale ottenuto mediante imbibizione con silicato di etile a bassa concentrazione; con eventuale consolidamento ad iniezione in corrispondenza di lesioni  o sbollature,  eseguito con malte di calce ad alto potere adesivante;  l’incollaggio degli inerti distaccati mediante allettamento con malta di cromia e granulometria simile all’originale,  a base di calce desalinizzata; la stuccatura delle lesioni e delle lacune con malta di cromia e granulometria ed impasto simile all’originale; il risarcimento di lacune realizzato con battuto di calce ed inerti di pezzatura e tipologia simile all’originale; la lucidatura manuale e l’esecuzione di trattamento protettivo finale mediante stesura di prodotti specifici tipo olio di lino.
Il restauro degli elementi lignei
Gli elementi lignei sono stati restaurati dopo aver rimosso i depositi incoerenti, con il trattamento antitarlo e antifungo fino a rifiuto. Il consolidamento è stato eseguito  con siringa di collanti organici ed eventuale consolidamento tessiturale mediante imbibizione di resine apposite. E’ stata quindi realizzata la pulitura chimica e meccanica di eventuali polveri grasse, fumi, vernici, fissativi e ravvivanti, stuccature debordanti sulla superficie e ridipinture, succeduta dalla stuccatura di piccole lesioni o lacune con stucco a base di gesso Bologna, leganti organici e terra colorata. Le porzioni ammalorate sono state sostituite mediante la realizzazione di tasselli di uguale essenza con elementi lignei di riutilizzo, la verifica e l’eventuale adattamento e regolazione di chiodature, cardini o elementi metallici; la pulitura ed il trattamento passivante della ferramenta originale; la mordenzatura  mimetica, il trattamento finale protettivo a cera e/o a gommalacca.
Le cornici lignee degli infissi dovranno essere predisposte per sopportare la successiva messa in opera funzionale delle rispettive porte e finestre.

Il restauro degli elementi metallici
Tutti gli elementi metallici presenti sono stati oggetto di pulitura superficiale per la rimozione dei depositi incoerenti. Sulla superficie perfettamente ripulita è stato applicato idoneo prodotto inibitore e convertitore dell’ossidazione.

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…e sappiamo che facciamo solo il nostro dovere, che questo è il nostro compito e che dovremo fare molto di più, ma molto di più. Per questo facciamo assegnamento sui giovani, gli uomini di domani, che dovranno raccogliere la nostra bandiera ed andare avanti, nell’interesse del nostro Paese: affinché il nostro Paese possa contare qualche cosa domani, poiché non c’è indipendenza politica se non c’è indipendenza economica.

Enrico Mattei. San Donato Milanese (Metanopoli) 1 gennaio 1958. Discorso per l’inaugurazione della Scuola di Studi superiori sugli Idrocarburi