Analisi del degrado
Analizzare per conoscere
2012 TN, Campodenno, Castel Belasi
Lavori di restauro e recupero del compendio di Castel Belasi
Il progetto di conservazione ha preso avvio da una dettagliata analisi del degrado per individuare e mappare tutti i fenomeni degenerativi in atto, identificando parallelamente le metodologie ed i prodotti di maggior efficacia per la risoluzione delle patologie.
L’analisi delle principali patologie di degrado rilevabili è derivata dall’analisi diretta delle murature. L’approfondimento è stato proporzionale all’accessibilità ed alla leggibilità delle differenti porzioni murarie. Le risultanze delle indagini, decodificate secondo il lessico e le convenzioni NORMAL, hanno consentito la realizzazione di una mappatura grafica generale, che è stata quindi inserita sul rilievo ortofotografico precedentemente ottenuto.
Tale analisi, che potrà avere ulteriori, successivi approfondimenti in base a migliorate condizioni di accessibilità e ad analisi ravvicinata delle diverse porzioni murarie, costituisce un importante riferimento sullo stato di conservazione attuale delle superfici.
Murature Il recupero sia strutturale che conservativo di tutte le murature e di tutte le superfici conservate sono stati perseguiti secondo i canoni e le regole degli interventi su strutture storico-monumentali vincolate, in totale accordo con le indicazioni e con i pareri precedentemente forniti dalla competente Soprintendenza.
L’intervento è finalizzato all’eliminazione delle principali cause di degrado e di eventuali elementi o rifiniture/trattamenti incompatibili, al consolidamento di quanto conservato, al ripristino delle condizioni originarie di resistenza meccanica e di rifinitura ed al consolidamento e protezione delle strutture orizzontali e verticali, attraverso metodologie compatibili e ripristino degli originari sistemi di protezione.
Superfici Il progetto di restauro delle superfici parte dall’analisi dello stato conservativo di quanto conservato, direttamente e dettagliatamente verificato in cantiere, rispettando il principio del minimo intervento, con attenzione nei confronti del recupero e dell’evidenziazione delle superfici di pregio, restituendo una facile leggibilità al fruitore senza inficiare la caratterizzazione di ciascun vano. Il restauro estetico delle superfici è stato condotto sulla base delle originali destinazioni d’uso e dello stato conservativo.
Il restauro delle superfici lapideeGli interventi previsti sono principalmente di pulitura, di consolidamento e di integrazione materica, per il raggiungimento di condizioni generali che ne garantiscano la conservazione e l’idonea funzionalità.
Gli interventi generali sono di preconsolidamento tessiturale, la rimozione di stuccature incompatibili, di conglomerati cementizi e/o diversi dagli originari, la pulitura a secco eseguita manualmente mediante l’utilizzo di pennellesse, bisturi o vibroincisore; il trattamento biocida mediante applicazione di specifico biocida a largo spettro d’azione diluito; la pulitura umida mediante sistema di lavaggio con acqua atomizzata deionizzata, e spazzolatura con pennelli in fibra di nylon o naturali.
Le pavimentazioni ligneeLe pavimentazioni lignee conservate all’interno degli ambienti oggetto d’intervento sono di due tipi: gli assiti più antichi, anteriori alla seconda metà del XIX secolo , sono caratterizzati da listellature ricorrenti campite da tavolato di dimensioni limitate che realizza pennellature quadrangolari; quelli più recenti, successivi alla fine del XIX secolo sono invece caratterizzati da tavole di buona lunghezza riquadrate da un’unica, ampia fascia perimetrale, normalmente accentuata con l’interposizione di un’essenza lignea diversa.
Gli assiti lignei più antichi sono mediamente abbondantemente lacunosi e caratterizzati da un peggiore stato di conservazione.
Le pavimentazioni in laterizioEsistono due tipologie di pavimentazioni in laterizio: quelle realizzate in tavelle ed allettate e stilate con malta di calce e quelle realizzate di quadroni laterizi di buon spessore e messe in opera in aderenza in assenza di stilatura dei giunti. Il primo tipo sarà oggetto di restauro conservativo in opera, mentre quelle del secondo tipo, che sopportano lo smontaggio, verranno rimosse e rimesse in opera.
Le pavimentazioni in battuto di calceLe pavimentazioni in battuto di calce è stata restaurata con il preconsolidamento delle porzioni labili; con la rimozione di risarcimenti incompatibili eseguita manualmente; con la pulizia delle superfici mediante frizione a secco ed umida con spazzole morbide ed rimozione delle polveri e dei depositi mediante pennellesse; con il consolidamento superficiale ottenuto mediante imbibizione con silicato di etile a bassa concentrazione; con eventuale consolidamento ad iniezione in corrispondenza di lesioni o sbollature, eseguito con malte di calce ad alto potere adesivante; l’incollaggio degli inerti distaccati mediante allettamento con malta di cromia e granulometria simile all’originale, a base di calce desalinizzata; la stuccatura delle lesioni e delle lacune con malta di cromia e granulometria ed impasto simile all’originale; il risarcimento di lacune realizzato con battuto di calce ed inerti di pezzatura e tipologia simile all’originale; la lucidatura manuale e l’esecuzione di trattamento protettivo finale mediante stesura di prodotti specifici tipo olio di lino.
Il restauro degli elementi lignei
Gli elementi lignei sono stati restaurati dopo aver rimosso i depositi incoerenti, con il trattamento antitarlo e antifungo fino a rifiuto. Il consolidamento è stato eseguito con siringa di collanti organici ed eventuale consolidamento tessiturale mediante imbibizione di resine apposite. E’ stata quindi realizzata la pulitura chimica e meccanica di eventuali polveri grasse, fumi, vernici, fissativi e ravvivanti, stuccature debordanti sulla superficie e ridipinture, succeduta dalla stuccatura di piccole lesioni o lacune con stucco a base di gesso Bologna, leganti organici e terra colorata. Le porzioni ammalorate sono state sostituite mediante la realizzazione di tasselli di uguale essenza con elementi lignei di riutilizzo, la verifica e l’eventuale adattamento e regolazione di chiodature, cardini o elementi metallici; la pulitura ed il trattamento passivante della ferramenta originale; la mordenzatura mimetica, il trattamento finale protettivo a cera e/o a gommalacca.
Le cornici lignee degli infissi dovranno essere predisposte per sopportare la successiva messa in opera funzionale delle rispettive porte e finestre.
Il restauro degli elementi metalliciTutti gli elementi metallici presenti sono stati oggetto di pulitura superficiale per la rimozione dei depositi incoerenti. Sulla superficie perfettamente ripulita è stato applicato idoneo prodotto inibitore e convertitore dell’ossidazione.
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