2009 PD, Galliera Veneta, Villa Imperiale

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

Anno del progetto:   2009
PD, Galliera Veneta, via Roma, 184

Committente: Comune di Galliera Veneta, Pd

La Villa Imperiale è un vasto complesso monumentale, risultato di numerosi accrescimenti edilizi; parzialmente esistente come primo nucleo nel 1518 in proprietà della famiglia veneziana Cappello, risulta già ampliata e modificata negli anni 1685 – 86 e ulteriormente nel 1760. Alla fine del sec. XVIII passa al Demanio ulteriormente ampliata e, nel 1821, a Valentino Comello che fa trasformare il parco in giardino romantico da Francesco Bagnara. Acquistata dall’imperatrice Maria Anna di Savoia, moglie di Ferdinando I d’Austria, nel 1858, è oggetto di sostanziali modifiche ad opera di Luigi e Antonio Bortolani. Tutta la villa viene sopraelevata, vengono modificate le facciate, ampliate le ali laterali e costruita una cappella. Nel 1895 passa ai Raggio e De Micheli. Con l’acquisto da parte dell’INPS per farne un sanatorio, dal 1931 inizia la decadenza.
A partire da questa data, infatti, il parco e la villa hanno subito pessime manomissioni per l’adeguamento alle nuove funzioni ospedaliere: in particolare i corpi di fabbrica a ovest, costituenti l’antica corte rustica della villa, successivamente sopraelevati. Nell’area nord – occidentale gli attuali volumi, seppure modificati dagli ultimi interventi di riorganizzazione edilizia, insistono parzialmente, ampliandoli, sui preesistenti corpi di fabbrica degli edifici della corte rustica, con sottostante cantinone, magazzini e relative sopraelevazioni. Trasformati al piano terra e seminterrato in zona di servizi di cucina e mensa per l’ospedale, hanno subito pesanti adeguamenti in occasione dell’impianto delle cucine e del refettorio, con incombenti inserimenti impiantistici e strutturali.
Attualmente ospita attività ospedaliere dell’ULSS 15 Alta Padovana. Il parco e la porzione ovest del corpo principale della villa sono stati ceduti a titolo gratuito al Comune per usi pubblici.

L’intervento di recupero, con la nuova destinazione pubblica a centro culturale polivalente (biblioteca, centro culturale e museo), intende operare un deciso cambio di rotta nelle abitudini al riutilizzo improprio degli spazi e delle strutture della villa che, a diverse riprese, hanno profondamente diminuito, nel corso dell’ultimo secolo, lo spessore storico-artistico dell’edificio. L’intervento infatti si prefigge, attraverso il recupero di una estesa porzione del complesso, di innescare un circolo virtuoso che, restituendo dignità storica ed architettonica al monumento attraverso la ricontestualizzazione dell’intero complesso, collochi nuovamente la villa a punto di riferimento per un ampio territorio.
La porzione oggetto d’intervento, da tempo defunzionalizzata all’utilizzo ospedaliero, risulta oggi in totale abbandono e profondamente degradata in tutte le sue strutture, con situazioni vistose che fanno paventare il rischio per la pubblica incolumità.
Un recente intervento di restauro dei prospetti esterni, operato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio, ha inoltre permesso il ripristino dell’originaria organizzazione delle facciate e delle forometrie di questa porzione di complesso, restituendo a questi corpi di fabbrica una forte dignità architettonica, negata dall’ultimo intervento di trasformazione della metà del XX secolo.

L’attuale progetto costituisce, dopo l’intervento sulle coperture, il secondo lotto funzionale d’intervento e coinvolge buona parte del piano terreno della porzione occidentale del complesso.
In questo lotto verrà completamente recuperato funzionalmente il piano terreno del corpo di fabbrica settentrionale della porzione ovest del complesso, che ospiterà la biblioteca civica e tutte le strutture di sua pertinenza. La riorganizzazione distributiva dei vani interni, nella massima conservazione della situazione attuale, permetterà di realizzare tre sale di lettura; un ufficio per la biblioteca con bancone di erogazione dei libri e servizi igienici; il magazzino/archivio per i libri; un’area d’ingresso.

 

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…io credo soltanto nella iniziativa senza aggettivi, nella iniziativa di tutti. È l’iniziativa che crea la ricchezza, che aumenta il reddito, che apre nuovi posti di lavoro, che stimola il benessere di tutto il paese. Ho l’impressione che in Italia ci sia del lavoro per tutti; un lavoro immenso e che il nostro sia il campo probabilmente più importante, in cui gli scienziati, i tecnici, gli uomini responsabili del nostro devono interessarsi.

Enrico Mattei. San Donato Milanese (Metanopoli) 1 gennaio 1958. Discorso per l’inaugurazione della Scuola di Studi superiori sugli Idrocarburi

2009 PD, Galliera Veneta, Villa Imperiale

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

Anno del progetto:   2009
PD, Galliera Veneta, via Roma, 184

Committente: Comune di Galliera Veneta, Pd

La Villa Imperiale è un vasto complesso monumentale, risultato di numerosi accrescimenti edilizi; parzialmente esistente come primo nucleo nel 1518 in proprietà della famiglia veneziana Cappello, risulta già ampliata e modificata negli anni 1685 – 86 e ulteriormente nel 1760. Alla fine del sec. XVIII passa al Demanio ulteriormente ampliata e, nel 1821, a Valentino Comello che fa trasformare il parco in giardino romantico da Francesco Bagnara. Acquistata dall’imperatrice Maria Anna di Savoia, moglie di Ferdinando I d’Austria, nel 1858, è oggetto di sostanziali modifiche ad opera di Luigi e Antonio Bortolani. Tutta la villa viene sopraelevata, vengono modificate le facciate, ampliate le ali laterali e costruita una cappella. Nel 1895 passa ai Raggio e De Micheli. Con l’acquisto da parte dell’INPS per farne un sanatorio, dal 1931 inizia la decadenza.
A partire da questa data, infatti, il parco e la villa hanno subito pessime manomissioni per l’adeguamento alle nuove funzioni ospedaliere: in particolare i corpi di fabbrica a ovest, costituenti l’antica corte rustica della villa, successivamente sopraelevati. Nell’area nord – occidentale gli attuali volumi, seppure modificati dagli ultimi interventi di riorganizzazione edilizia, insistono parzialmente, ampliandoli, sui preesistenti corpi di fabbrica degli edifici della corte rustica, con sottostante cantinone, magazzini e relative sopraelevazioni. Trasformati al piano terra e seminterrato in zona di servizi di cucina e mensa per l’ospedale, hanno subito pesanti adeguamenti in occasione dell’impianto delle cucine e del refettorio, con incombenti inserimenti impiantistici e strutturali.
Attualmente ospita attività ospedaliere dell’ULSS 15 Alta Padovana. Il parco e la porzione ovest del corpo principale della villa sono stati ceduti a titolo gratuito al Comune per usi pubblici.

L’intervento di recupero, con la nuova destinazione pubblica a centro culturale polivalente (biblioteca, centro culturale e museo), intende operare un deciso cambio di rotta nelle abitudini al riutilizzo improprio degli spazi e delle strutture della villa che, a diverse riprese, hanno profondamente diminuito, nel corso dell’ultimo secolo, lo spessore storico-artistico dell’edificio. L’intervento infatti si prefigge, attraverso il recupero di una estesa porzione del complesso, di innescare un circolo virtuoso che, restituendo dignità storica ed architettonica al monumento attraverso la ricontestualizzazione dell’intero complesso, collochi nuovamente la villa a punto di riferimento per un ampio territorio.
La porzione oggetto d’intervento, da tempo defunzionalizzata all’utilizzo ospedaliero, risulta oggi in totale abbandono e profondamente degradata in tutte le sue strutture, con situazioni vistose che fanno paventare il rischio per la pubblica incolumità.
Un recente intervento di restauro dei prospetti esterni, operato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio, ha inoltre permesso il ripristino dell’originaria organizzazione delle facciate e delle forometrie di questa porzione di complesso, restituendo a questi corpi di fabbrica una forte dignità architettonica, negata dall’ultimo intervento di trasformazione della metà del XX secolo.

L’attuale progetto costituisce, dopo l’intervento sulle coperture, il secondo lotto funzionale d’intervento e coinvolge buona parte del piano terreno della porzione occidentale del complesso.
In questo lotto verrà completamente recuperato funzionalmente il piano terreno del corpo di fabbrica settentrionale della porzione ovest del complesso, che ospiterà la biblioteca civica e tutte le strutture di sua pertinenza. La riorganizzazione distributiva dei vani interni, nella massima conservazione della situazione attuale, permetterà di realizzare tre sale di lettura; un ufficio per la biblioteca con bancone di erogazione dei libri e servizi igienici; il magazzino/archivio per i libri; un’area d’ingresso.

 

Progettazione

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

L’intervento prevede il restauro e la riqualificazione del piano terreno della porzione occidentale, con destinazione d’uso pubblico-comunale a museo, biblioteca e centro culturale, del grande complesso monumentale di Villa Imperiale a Galliera Veneta.
L’obiettivo è duplice: porre nuovamente l’edificio al centro della vita di Galliera come polo culturale e riqualificare il “monumento villa” quale riferimento regionale per l’illustrazione delle vicende storiche e artistiche di una grande villa veneta e del suo parco, preclusi finora ad un destino monumentale dalla destinazione d’uso ospedaliera.

L’intervento prevede la realizzazione di tre sale di lettura, rispettivamente di 191, di 130 e di 58 metri quadrati (quest’ultima soppalcata); un ufficio per la biblioteca con bancone di erogazione dei libri e servizi igienici di circa 28 metri quadrati complessivi; i servizi igienici per i visitatori di circa 22 metri quadrati; l’archivio dei libri, soppalcato e dotato di elevatore, di circa 134 metri quadrati; un’area d’ingresso di circa 9 metri quadrati.
L’intervento prevede anche tutte le opere e predisposizioni che consentano la futura realizzazione di ulteriori lotti funzionali, secondo il progetto generale di recupero dell’intera ala ovest del complesso, tra cui l’ingresso sud-occidentale ed il vano scala per l’accesso al piano superiore, alcuni locali tecnici e due ascensori funzionali funzionali al complesso.

La progettazione è stata fondata sull’ottimizzazione del riutilizzo delle strutture storiche alle nuove destinazioni d’uso, nel massimo rispetto e nella massima valorizzazione dell’edificio, limitando gli interventi di rimozione alle strutture moderne incompatibili con le caratteristiche dell’immobile e partendo dall’analisi dello stato di fatto.

Per quanto riguarda le opere di finitura, si è proceduto all’analisi degli elementi originari che hanno offerto il modello di riferimento per le parti che ne erano invece prive. Per tutte le opere non più conservate, si è proceduto ad una ricerca storico-iconografica per il recupero di informazioni dirette sull’edificio, laddove possibile, ed alla redazione di abachi con elementi ripresi da altre strutture simili laddove mancanti.
La conservazione della tipologia, delle dimensioni, delle qualità tecnico–costruttive dell’edificio sono garantite mediante la realizzazione di interventi attuabili mediante lotti funzionali a costi di costruzione accessibili e mediante la predisposizione di spazi ed impianti tecnologicamente attrezzati reversibili, economici e facilmente manutenzionabili.

Particolare attenzione è stata posta per adeguare il volume esistente, vincolato sul piano planimetrico, alla massima funzionalità e fruibilità degli spazi e delle strutture da parte dei  disabili.

La biblioteca è dotata di due ingressi: uno diretto ed esclusivo, da un portale archivoltato nel prospetto settentrionale, attraverso un atrio vetrato, con funzione di filtro che costeggia il bancone di servizio permettendo il controllo degli utenti; l’altro, più ad est, connesso all’atrio d’ingresso principale del centro culturale, fornisce un accesso alternativo ed ha prevalentemente la funzione di via di fuga.
La parte centro-orientale del corpo di fabbrica, pari a circa la metà dell’edificio è destinata a sala di lettura attrezzata ed è suddivisa, attraverso elementi d’arredo, in due vani, uno dei quali di maggiori dimensioni. La parte occidentale del corpo di fabbrica contiene invece il magazzino dei libri, organizzato su due piani serviti da un montacarichi e  compartimentato REI 120 dal resto dei locali. All’interno della sala lettura, è prevista una sala lettura riservata, su soppalco, al di sotto del quale sono collocati i vani funzionali: l’ufficio biblioteca aperto sulla sala lettura, alcuni locali tecnici e tutti i servizi igienici.

Gli impianti tecnologici sono stati progettati secondo caratteristiche di flessibilità e reversibilità, in modo da poter essere adeguati, soprattutto quelli elettrici e speciali, a future esigenze ed alle caratteristiche morfologiche dell’edificio, riducendo al minimo indispensabile gli interventi alle strutture esistenti.
La produzione di energia termica e frigorifera è affidata a macchine termiche ad assorbimento con condensatore ed evaporatore ad acqua, serviti da sonde geotermiche che consentono di mantenere inalterati nel tempo i livelli di efficienza energetica delle macchine.
L’area del piano terra è divisa in 3 zone (zona sud, caffetteria e zona nord), dotate di terminali radianti a pavimento, sistema di integrazione a ventilconvettori e di sistema di aria primaria.

Nella biblioteca l’illuminazione generale d’ambiente è realizzata con apparecchi illuminanti fissati a parete e a soffitto;  l’illuminazione necessaria alla lettura e consultazioni dei libri è assicurata da corpi illuminanti da tavolo o da terra (piantane); nella bussola di accesso e nella reception sono installati faretti a led colorati incassati a pavimento.
L’impianto di forza motrice all’interno della biblioteca è realizzato con una serie di torrette a pavimento di tipo a scomparsa, alimentate mediante una dorsale di tubazioni incassate a pavimento.

Tutti i locali sono monitorati dal sistema di rivelazione automatica allarme incendio e sono dotati di un impianto di estinzione ad acqua, con idranti soprasuolo esterni e naspi interni. L’archivio libri è protetto da un sistema di spegnimento dell’incendio di tipo a gas inertizzante in grado di soffocare l’incendio eliminando l’ossigeno presente all’interno del locale, comandato da apposito sistema di rilevamento d’incendio.
Direzione Lavori

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

Coordinamento alla sicurezza

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

RIlievo

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospetti, uniformati nella riorganizzazione formale della prima metà del XX secolo, che aveva privato l’edificio di buona parte delle caratteristiche monumentali che ne caratterizzavano l’organizzazione del XVIII e del XIX secolo. Tale campagna d’indagine è stata perciò finalizzata alla conoscenza delle strutture edilizie dal punto di vista metrico, stratigrafico, strutturale e della conservazione.
Analisi del degrado

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La porzione oggetto d’intervento, da tempo defunzionalizzata all’utilizzo ospedaliero, risulta oggi in totale abbandono e profondamente degradata in tutte le sue strutture, con situazioni vistose che fanno paventare il rischio per la pubblica incolumità.
Un recente intervento di restauro dei prospetti esterni, operato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio, ha inoltre permesso il ripristino dell’originaria organizzazione delle facciate e delle forometrie di questa porzione di complesso, restituendo a questi corpi di fabbrica una forte dignità architettonica, negata dall’ultimo intervento di trasformazione della metà del XX secolo.

La porzione occidentale del complesso, nonostante le molte trasformazioni operate nel corso del tempo, conserva ancora un’ampia monumentalità. Le superfici murarie antiche richiedono interventi manutentivi propri del restauro, quali la rimozione di elementi e rifiniture incompatibili, il consolidamento delle murature, la ristilatura dei giunti, ecc.

Il progetto di conservazione ha preso avvio da una dettagliata analisi del degrado, che ha consentito l’individuazione e la mappatura precisa ed efficace di tutti i fenomeni degenerativi in atto, identificando parallelamente le metodologie ed i prodotti di maggior efficacia disponibili per la risoluzione delle patologie.
Dall’analisi delle patologie e dall’analisi stratigrafica delle murature sono state così ottenute le informazioni di base su cui è stato possibile operare le successive scelte progettuali.
Analisi strutturale

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La progettazione degli interventi di consolidamento strutturale ha in parte acquisito gli esiti di una campagna di indagini precedentemente eseguita, volta all’approfondimento della conoscenza del manufatto.
Sono inoltre state previste dal progetto indagini per l’ulteriore caratterizzazione delle strutture.

Gli interventi di consolidamento sono stati attuati con tecniche di intervento che non alterano in modo significativo l’attuale rigidezza dell’edificio e non modificano quindi il comportamento strutturale d’assieme.

In particolare viene attuato un generale risanamento delle murature, operando nelle zone degradate (es. in presenza di lesioni) con la tecnica tradizionale dello scuci-cuci eventualmente integrata da iniezioni di boiacche a base di calce idraulica effettuate a bassa pressione. Tutti i materiali usati nel consolidamento sono compatibili dal punto di vista chimico-fisico con i materiali esistenti. Si prevede, ove possibile, l’utilizzo di mattoni di recupero o comunque di mattoni prodotti con tecniche tradizionali e vengono utilizzati leganti a base di calce naturale evitando i leganti cementizi.
Ove necessario questi interventi verranno integrati da misure quali catene e cerchiature metalliche.

Gli interventi statici sono caratterizzati dalla consapevolezza di operare all’interno di un edificio che ha una rilevante importanza storico-culturale e quindi mirano per quanto possibile alla massima reversibilità e alla minima invasività.
Indagini diagnostiche

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

Storia e stratigrafia del costruito

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospetti, uniformati nella riorganizzazione formale della prima metà del XX secolo, che aveva privato l’edificio di buona parte delle caratteristiche monumentali che ne caratterizzavano l’organizzazione del XVIII e del XIX secolo.

È stato particolarmente importante verificare la consistenza delle preesistenze all’assetto moderno, facendo in modo di recuperare, ove possibile, i caratteri originali del complesso, sia quelli aulici dei corpi di fabbrica residenziali e di rappresentanza, sia quelli “minori” delle pertinenze e dei fabbricati rustici. L’intervento di analisi ha consentito il recupero di fondamentali informazioni sulle fasi dell’edificio anteriori alla sistemazione più recente: risultava di grandissima rilevanza che fossero interrotte le tendenze moderne d’intervento sugli altri corpi di fabbrica, che avevano finora considerato, quale punto di partenza, lo stato di fatto risalente al sanatorio, una fase storica di vita dell’edificio che di fatto aveva umiliato ed in alcuni casi annientato le componenti monumentali del precedente assetto, asservendone la monumentalità alle necessità volumetriche di un nuovo impianto moderno incompatibile con le destinazioni originarie dell’edificio.

Sono quindi stati realizzati una serie di sondaggi negli intonaci che ricoprivano le superfici murarie.

L’intervento è stato distinto in due fasi: la prima, di dettaglio, consiste in una serie di sondaggi stratigrafici finalizzati al recupero di informazioni sui trattamenti delle superfici, la seconda, più massiccia, ha comportato l’asportazione di superfici ad intonaco moderno per mettere in luce porzioni di paramento murario funzionali e strategiche per la successiva fase di analisi stratigrafica delle murature.

La successiva analisi stratigrafica ha consentito il riconoscimento delle trasformazioni operate sull’edificio nel corso del tempo, la quantificazione delle parti di edifici preesistenti conservate nelle trasformazioni, la crescita dei successivi corpi di fabbrica, l’organizzazione nelle singole fasi e le riorganizzazioni operate sulle preesistenze e le trasformazioni operate nel corso dell’ultima trasformazione novecentesca.

È stata quindi avviata una fase di acquisizione di dati storici e di recupero di grafici e di iconografia storica funzionale all’analisi dei corpi di fabbrica, i cui esiti sono stati incrociati con quanto verificato nel corso dell’analisi diretta dell’edificio, riuscendo così a creare una cronologia di riferimento alle trasformazioni riconosciute.
Musealizzazione e allestimenti

L'archivio: armadi su binario Compact

All’interno dell’archivio sono stati collocati gli armadi su binario Compact, studiati e realizzati su misura per la conservazione del materiale cartaceo e per l’ottimizzazione dell’uso dello spazio a disposizione.

Tutti gli armadi a spostamento a demoltiplicatore, su binario sono dotati di un dispositivo che con una leggera pressione al centro del volante blocca lo spostamento dei carrelli, al fine di rispettare tutte le norme sulla sicurezza ed eliminare così le antiestetiche e scomode barre di sicurezza.
I fianchi e i piani sono realizzati in lamiera piegata al fine di non danneggiare i dorsi ed i fianchi dei volumi o dei registri antichi in essi conservati.
Lo spostamento degli armadi su binario avviene manualmente con un demoltiplicatore che ne aiuta lo spostamento, ed è comandato da un volante posto su un fianco degli armadi stessi.
Gli armadi su binario COMPACT non hanno guarnizioni o finitura in gomma, o in materiale plastico, ma uno speciale canale in lamiera consente il ricambio dell’aria all’interno dell’armadio
La mancanza di guarnizioni in gomma o in materiale plastico non consentono lo stagnamento dell’aria e di conseguenza dell’umidità all’interno dell’armadio.

Ogni armadio COMPACT mobile è provvisto esternamente in corrispondenza della carrellatura di base di un carter, che raggruppa i dispositivi di manovra. Questi dispositivi sono azionati dalla rotazione data da un volano demoltiplicatore, collegato alle ruoti motrici di ogni carrello il quale permette il movimento delle ruote stesse di ogni carrello e lo trasmette all’albero di trasmissione: agendo sul volantino è possibile spostare più carrelli contemporaneamente.
Gli armadi su binario sono dotati di un dispositivo di antiribaltamento,a norma sulle disposizioni sulla Sicurezza.

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2009 PD, Galliera Veneta, Villa Imperiale

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

Anno del progetto:   2009
PD, Galliera Veneta, via Roma, 184

Committente: Comune di Galliera Veneta, Pd

La Villa Imperiale è un vasto complesso monumentale, risultato di numerosi accrescimenti edilizi; parzialmente esistente come primo nucleo nel 1518 in proprietà della famiglia veneziana Cappello, risulta già ampliata e modificata negli anni 1685 – 86 e ulteriormente nel 1760. Alla fine del sec. XVIII passa al Demanio ulteriormente ampliata e, nel 1821, a Valentino Comello che fa trasformare il parco in giardino romantico da Francesco Bagnara. Acquistata dall’imperatrice Maria Anna di Savoia, moglie di Ferdinando I d’Austria, nel 1858, è oggetto di sostanziali modifiche ad opera di Luigi e Antonio Bortolani. Tutta la villa viene sopraelevata, vengono modificate le facciate, ampliate le ali laterali e costruita una cappella. Nel 1895 passa ai Raggio e De Micheli. Con l’acquisto da parte dell’INPS per farne un sanatorio, dal 1931 inizia la decadenza.
A partire da questa data, infatti, il parco e la villa hanno subito pessime manomissioni per l’adeguamento alle nuove funzioni ospedaliere: in particolare i corpi di fabbrica a ovest, costituenti l’antica corte rustica della villa, successivamente sopraelevati. Nell’area nord – occidentale gli attuali volumi, seppure modificati dagli ultimi interventi di riorganizzazione edilizia, insistono parzialmente, ampliandoli, sui preesistenti corpi di fabbrica degli edifici della corte rustica, con sottostante cantinone, magazzini e relative sopraelevazioni. Trasformati al piano terra e seminterrato in zona di servizi di cucina e mensa per l’ospedale, hanno subito pesanti adeguamenti in occasione dell’impianto delle cucine e del refettorio, con incombenti inserimenti impiantistici e strutturali.
Attualmente ospita attività ospedaliere dell’ULSS 15 Alta Padovana. Il parco e la porzione ovest del corpo principale della villa sono stati ceduti a titolo gratuito al Comune per usi pubblici.

L’intervento di recupero, con la nuova destinazione pubblica a centro culturale polivalente (biblioteca, centro culturale e museo), intende operare un deciso cambio di rotta nelle abitudini al riutilizzo improprio degli spazi e delle strutture della villa che, a diverse riprese, hanno profondamente diminuito, nel corso dell’ultimo secolo, lo spessore storico-artistico dell’edificio. L’intervento infatti si prefigge, attraverso il recupero di una estesa porzione del complesso, di innescare un circolo virtuoso che, restituendo dignità storica ed architettonica al monumento attraverso la ricontestualizzazione dell’intero complesso, collochi nuovamente la villa a punto di riferimento per un ampio territorio.
La porzione oggetto d’intervento, da tempo defunzionalizzata all’utilizzo ospedaliero, risulta oggi in totale abbandono e profondamente degradata in tutte le sue strutture, con situazioni vistose che fanno paventare il rischio per la pubblica incolumità.
Un recente intervento di restauro dei prospetti esterni, operato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio, ha inoltre permesso il ripristino dell’originaria organizzazione delle facciate e delle forometrie di questa porzione di complesso, restituendo a questi corpi di fabbrica una forte dignità architettonica, negata dall’ultimo intervento di trasformazione della metà del XX secolo.

L’attuale progetto costituisce, dopo l’intervento sulle coperture, il secondo lotto funzionale d’intervento e coinvolge buona parte del piano terreno della porzione occidentale del complesso.
In questo lotto verrà completamente recuperato funzionalmente il piano terreno del corpo di fabbrica settentrionale della porzione ovest del complesso, che ospiterà la biblioteca civica e tutte le strutture di sua pertinenza. La riorganizzazione distributiva dei vani interni, nella massima conservazione della situazione attuale, permetterà di realizzare tre sale di lettura; un ufficio per la biblioteca con bancone di erogazione dei libri e servizi igienici; il magazzino/archivio per i libri; un’area d’ingresso.

 

Progettazione

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

L’intervento prevede il restauro e la riqualificazione del piano terreno della porzione occidentale, con destinazione d’uso pubblico-comunale a museo, biblioteca e centro culturale, del grande complesso monumentale di Villa Imperiale a Galliera Veneta.
L’obiettivo è duplice: porre nuovamente l’edificio al centro della vita di Galliera come polo culturale e riqualificare il “monumento villa” quale riferimento regionale per l’illustrazione delle vicende storiche e artistiche di una grande villa veneta e del suo parco, preclusi finora ad un destino monumentale dalla destinazione d’uso ospedaliera.

L’intervento prevede la realizzazione di tre sale di lettura, rispettivamente di 191, di 130 e di 58 metri quadrati (quest’ultima soppalcata); un ufficio per la biblioteca con bancone di erogazione dei libri e servizi igienici di circa 28 metri quadrati complessivi; i servizi igienici per i visitatori di circa 22 metri quadrati; l’archivio dei libri, soppalcato e dotato di elevatore, di circa 134 metri quadrati; un’area d’ingresso di circa 9 metri quadrati.
L’intervento prevede anche tutte le opere e predisposizioni che consentano la futura realizzazione di ulteriori lotti funzionali, secondo il progetto generale di recupero dell’intera ala ovest del complesso, tra cui l’ingresso sud-occidentale ed il vano scala per l’accesso al piano superiore, alcuni locali tecnici e due ascensori funzionali funzionali al complesso.

La progettazione è stata fondata sull’ottimizzazione del riutilizzo delle strutture storiche alle nuove destinazioni d’uso, nel massimo rispetto e nella massima valorizzazione dell’edificio, limitando gli interventi di rimozione alle strutture moderne incompatibili con le caratteristiche dell’immobile e partendo dall’analisi dello stato di fatto.

Per quanto riguarda le opere di finitura, si è proceduto all’analisi degli elementi originari che hanno offerto il modello di riferimento per le parti che ne erano invece prive. Per tutte le opere non più conservate, si è proceduto ad una ricerca storico-iconografica per il recupero di informazioni dirette sull’edificio, laddove possibile, ed alla redazione di abachi con elementi ripresi da altre strutture simili laddove mancanti.
La conservazione della tipologia, delle dimensioni, delle qualità tecnico–costruttive dell’edificio sono garantite mediante la realizzazione di interventi attuabili mediante lotti funzionali a costi di costruzione accessibili e mediante la predisposizione di spazi ed impianti tecnologicamente attrezzati reversibili, economici e facilmente manutenzionabili.

Particolare attenzione è stata posta per adeguare il volume esistente, vincolato sul piano planimetrico, alla massima funzionalità e fruibilità degli spazi e delle strutture da parte dei  disabili.

La biblioteca è dotata di due ingressi: uno diretto ed esclusivo, da un portale archivoltato nel prospetto settentrionale, attraverso un atrio vetrato, con funzione di filtro che costeggia il bancone di servizio permettendo il controllo degli utenti; l’altro, più ad est, connesso all’atrio d’ingresso principale del centro culturale, fornisce un accesso alternativo ed ha prevalentemente la funzione di via di fuga.
La parte centro-orientale del corpo di fabbrica, pari a circa la metà dell’edificio è destinata a sala di lettura attrezzata ed è suddivisa, attraverso elementi d’arredo, in due vani, uno dei quali di maggiori dimensioni. La parte occidentale del corpo di fabbrica contiene invece il magazzino dei libri, organizzato su due piani serviti da un montacarichi e  compartimentato REI 120 dal resto dei locali. All’interno della sala lettura, è prevista una sala lettura riservata, su soppalco, al di sotto del quale sono collocati i vani funzionali: l’ufficio biblioteca aperto sulla sala lettura, alcuni locali tecnici e tutti i servizi igienici.

Gli impianti tecnologici sono stati progettati secondo caratteristiche di flessibilità e reversibilità, in modo da poter essere adeguati, soprattutto quelli elettrici e speciali, a future esigenze ed alle caratteristiche morfologiche dell’edificio, riducendo al minimo indispensabile gli interventi alle strutture esistenti.
La produzione di energia termica e frigorifera è affidata a macchine termiche ad assorbimento con condensatore ed evaporatore ad acqua, serviti da sonde geotermiche che consentono di mantenere inalterati nel tempo i livelli di efficienza energetica delle macchine.
L’area del piano terra è divisa in 3 zone (zona sud, caffetteria e zona nord), dotate di terminali radianti a pavimento, sistema di integrazione a ventilconvettori e di sistema di aria primaria.

Nella biblioteca l’illuminazione generale d’ambiente è realizzata con apparecchi illuminanti fissati a parete e a soffitto;  l’illuminazione necessaria alla lettura e consultazioni dei libri è assicurata da corpi illuminanti da tavolo o da terra (piantane); nella bussola di accesso e nella reception sono installati faretti a led colorati incassati a pavimento.
L’impianto di forza motrice all’interno della biblioteca è realizzato con una serie di torrette a pavimento di tipo a scomparsa, alimentate mediante una dorsale di tubazioni incassate a pavimento.

Tutti i locali sono monitorati dal sistema di rivelazione automatica allarme incendio e sono dotati di un impianto di estinzione ad acqua, con idranti soprasuolo esterni e naspi interni. L’archivio libri è protetto da un sistema di spegnimento dell’incendio di tipo a gas inertizzante in grado di soffocare l’incendio eliminando l’ossigeno presente all’interno del locale, comandato da apposito sistema di rilevamento d’incendio.
Direzione Lavori

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

Coordinamento alla sicurezza

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

RIlievo

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospetti, uniformati nella riorganizzazione formale della prima metà del XX secolo, che aveva privato l’edificio di buona parte delle caratteristiche monumentali che ne caratterizzavano l’organizzazione del XVIII e del XIX secolo. Tale campagna d’indagine è stata perciò finalizzata alla conoscenza delle strutture edilizie dal punto di vista metrico, stratigrafico, strutturale e della conservazione.
Analisi del degrado

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La porzione oggetto d’intervento, da tempo defunzionalizzata all’utilizzo ospedaliero, risulta oggi in totale abbandono e profondamente degradata in tutte le sue strutture, con situazioni vistose che fanno paventare il rischio per la pubblica incolumità.
Un recente intervento di restauro dei prospetti esterni, operato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio, ha inoltre permesso il ripristino dell’originaria organizzazione delle facciate e delle forometrie di questa porzione di complesso, restituendo a questi corpi di fabbrica una forte dignità architettonica, negata dall’ultimo intervento di trasformazione della metà del XX secolo.

La porzione occidentale del complesso, nonostante le molte trasformazioni operate nel corso del tempo, conserva ancora un’ampia monumentalità. Le superfici murarie antiche richiedono interventi manutentivi propri del restauro, quali la rimozione di elementi e rifiniture incompatibili, il consolidamento delle murature, la ristilatura dei giunti, ecc.

Il progetto di conservazione ha preso avvio da una dettagliata analisi del degrado, che ha consentito l’individuazione e la mappatura precisa ed efficace di tutti i fenomeni degenerativi in atto, identificando parallelamente le metodologie ed i prodotti di maggior efficacia disponibili per la risoluzione delle patologie.
Dall’analisi delle patologie e dall’analisi stratigrafica delle murature sono state così ottenute le informazioni di base su cui è stato possibile operare le successive scelte progettuali.
Analisi strutturale

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La progettazione degli interventi di consolidamento strutturale ha in parte acquisito gli esiti di una campagna di indagini precedentemente eseguita, volta all’approfondimento della conoscenza del manufatto.
Sono inoltre state previste dal progetto indagini per l’ulteriore caratterizzazione delle strutture.

Gli interventi di consolidamento sono stati attuati con tecniche di intervento che non alterano in modo significativo l’attuale rigidezza dell’edificio e non modificano quindi il comportamento strutturale d’assieme.

In particolare viene attuato un generale risanamento delle murature, operando nelle zone degradate (es. in presenza di lesioni) con la tecnica tradizionale dello scuci-cuci eventualmente integrata da iniezioni di boiacche a base di calce idraulica effettuate a bassa pressione. Tutti i materiali usati nel consolidamento sono compatibili dal punto di vista chimico-fisico con i materiali esistenti. Si prevede, ove possibile, l’utilizzo di mattoni di recupero o comunque di mattoni prodotti con tecniche tradizionali e vengono utilizzati leganti a base di calce naturale evitando i leganti cementizi.
Ove necessario questi interventi verranno integrati da misure quali catene e cerchiature metalliche.

Gli interventi statici sono caratterizzati dalla consapevolezza di operare all’interno di un edificio che ha una rilevante importanza storico-culturale e quindi mirano per quanto possibile alla massima reversibilità e alla minima invasività.
Indagini diagnostiche

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

Storia e stratigrafia del costruito

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospetti, uniformati nella riorganizzazione formale della prima metà del XX secolo, che aveva privato l’edificio di buona parte delle caratteristiche monumentali che ne caratterizzavano l’organizzazione del XVIII e del XIX secolo.

È stato particolarmente importante verificare la consistenza delle preesistenze all’assetto moderno, facendo in modo di recuperare, ove possibile, i caratteri originali del complesso, sia quelli aulici dei corpi di fabbrica residenziali e di rappresentanza, sia quelli “minori” delle pertinenze e dei fabbricati rustici. L’intervento di analisi ha consentito il recupero di fondamentali informazioni sulle fasi dell’edificio anteriori alla sistemazione più recente: risultava di grandissima rilevanza che fossero interrotte le tendenze moderne d’intervento sugli altri corpi di fabbrica, che avevano finora considerato, quale punto di partenza, lo stato di fatto risalente al sanatorio, una fase storica di vita dell’edificio che di fatto aveva umiliato ed in alcuni casi annientato le componenti monumentali del precedente assetto, asservendone la monumentalità alle necessità volumetriche di un nuovo impianto moderno incompatibile con le destinazioni originarie dell’edificio.

Sono quindi stati realizzati una serie di sondaggi negli intonaci che ricoprivano le superfici murarie.

L’intervento è stato distinto in due fasi: la prima, di dettaglio, consiste in una serie di sondaggi stratigrafici finalizzati al recupero di informazioni sui trattamenti delle superfici, la seconda, più massiccia, ha comportato l’asportazione di superfici ad intonaco moderno per mettere in luce porzioni di paramento murario funzionali e strategiche per la successiva fase di analisi stratigrafica delle murature.

La successiva analisi stratigrafica ha consentito il riconoscimento delle trasformazioni operate sull’edificio nel corso del tempo, la quantificazione delle parti di edifici preesistenti conservate nelle trasformazioni, la crescita dei successivi corpi di fabbrica, l’organizzazione nelle singole fasi e le riorganizzazioni operate sulle preesistenze e le trasformazioni operate nel corso dell’ultima trasformazione novecentesca.

È stata quindi avviata una fase di acquisizione di dati storici e di recupero di grafici e di iconografia storica funzionale all’analisi dei corpi di fabbrica, i cui esiti sono stati incrociati con quanto verificato nel corso dell’analisi diretta dell’edificio, riuscendo così a creare una cronologia di riferimento alle trasformazioni riconosciute.
Musealizzazione e allestimenti

L'archivio: armadi su binario Compact

All’interno dell’archivio sono stati collocati gli armadi su binario Compact, studiati e realizzati su misura per la conservazione del materiale cartaceo e per l’ottimizzazione dell’uso dello spazio a disposizione.

Tutti gli armadi a spostamento a demoltiplicatore, su binario sono dotati di un dispositivo che con una leggera pressione al centro del volante blocca lo spostamento dei carrelli, al fine di rispettare tutte le norme sulla sicurezza ed eliminare così le antiestetiche e scomode barre di sicurezza.
I fianchi e i piani sono realizzati in lamiera piegata al fine di non danneggiare i dorsi ed i fianchi dei volumi o dei registri antichi in essi conservati.
Lo spostamento degli armadi su binario avviene manualmente con un demoltiplicatore che ne aiuta lo spostamento, ed è comandato da un volante posto su un fianco degli armadi stessi.
Gli armadi su binario COMPACT non hanno guarnizioni o finitura in gomma, o in materiale plastico, ma uno speciale canale in lamiera consente il ricambio dell’aria all’interno dell’armadio
La mancanza di guarnizioni in gomma o in materiale plastico non consentono lo stagnamento dell’aria e di conseguenza dell’umidità all’interno dell’armadio.

Ogni armadio COMPACT mobile è provvisto esternamente in corrispondenza della carrellatura di base di un carter, che raggruppa i dispositivi di manovra. Questi dispositivi sono azionati dalla rotazione data da un volano demoltiplicatore, collegato alle ruoti motrici di ogni carrello il quale permette il movimento delle ruote stesse di ogni carrello e lo trasmette all’albero di trasmissione: agendo sul volantino è possibile spostare più carrelli contemporaneamente.
Gli armadi su binario sono dotati di un dispositivo di antiribaltamento,a norma sulle disposizioni sulla Sicurezza.

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2009 PD, Galliera Veneta, Villa Imperiale

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

Anno del progetto:   2009
PD, Galliera Veneta, via Roma, 184

Committente: Comune di Galliera Veneta, Pd

La Villa Imperiale è un vasto complesso monumentale, risultato di numerosi accrescimenti edilizi; parzialmente esistente come primo nucleo nel 1518 in proprietà della famiglia veneziana Cappello, risulta già ampliata e modificata negli anni 1685 – 86 e ulteriormente nel 1760. Alla fine del sec. XVIII passa al Demanio ulteriormente ampliata e, nel 1821, a Valentino Comello che fa trasformare il parco in giardino romantico da Francesco Bagnara. Acquistata dall’imperatrice Maria Anna di Savoia, moglie di Ferdinando I d’Austria, nel 1858, è oggetto di sostanziali modifiche ad opera di Luigi e Antonio Bortolani. Tutta la villa viene sopraelevata, vengono modificate le facciate, ampliate le ali laterali e costruita una cappella. Nel 1895 passa ai Raggio e De Micheli. Con l’acquisto da parte dell’INPS per farne un sanatorio, dal 1931 inizia la decadenza.
A partire da questa data, infatti, il parco e la villa hanno subito pessime manomissioni per l’adeguamento alle nuove funzioni ospedaliere: in particolare i corpi di fabbrica a ovest, costituenti l’antica corte rustica della villa, successivamente sopraelevati. Nell’area nord – occidentale gli attuali volumi, seppure modificati dagli ultimi interventi di riorganizzazione edilizia, insistono parzialmente, ampliandoli, sui preesistenti corpi di fabbrica degli edifici della corte rustica, con sottostante cantinone, magazzini e relative sopraelevazioni. Trasformati al piano terra e seminterrato in zona di servizi di cucina e mensa per l’ospedale, hanno subito pesanti adeguamenti in occasione dell’impianto delle cucine e del refettorio, con incombenti inserimenti impiantistici e strutturali.
Attualmente ospita attività ospedaliere dell’ULSS 15 Alta Padovana. Il parco e la porzione ovest del corpo principale della villa sono stati ceduti a titolo gratuito al Comune per usi pubblici.

L’intervento di recupero, con la nuova destinazione pubblica a centro culturale polivalente (biblioteca, centro culturale e museo), intende operare un deciso cambio di rotta nelle abitudini al riutilizzo improprio degli spazi e delle strutture della villa che, a diverse riprese, hanno profondamente diminuito, nel corso dell’ultimo secolo, lo spessore storico-artistico dell’edificio. L’intervento infatti si prefigge, attraverso il recupero di una estesa porzione del complesso, di innescare un circolo virtuoso che, restituendo dignità storica ed architettonica al monumento attraverso la ricontestualizzazione dell’intero complesso, collochi nuovamente la villa a punto di riferimento per un ampio territorio.
La porzione oggetto d’intervento, da tempo defunzionalizzata all’utilizzo ospedaliero, risulta oggi in totale abbandono e profondamente degradata in tutte le sue strutture, con situazioni vistose che fanno paventare il rischio per la pubblica incolumità.
Un recente intervento di restauro dei prospetti esterni, operato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio, ha inoltre permesso il ripristino dell’originaria organizzazione delle facciate e delle forometrie di questa porzione di complesso, restituendo a questi corpi di fabbrica una forte dignità architettonica, negata dall’ultimo intervento di trasformazione della metà del XX secolo.

L’attuale progetto costituisce, dopo l’intervento sulle coperture, il secondo lotto funzionale d’intervento e coinvolge buona parte del piano terreno della porzione occidentale del complesso.
In questo lotto verrà completamente recuperato funzionalmente il piano terreno del corpo di fabbrica settentrionale della porzione ovest del complesso, che ospiterà la biblioteca civica e tutte le strutture di sua pertinenza. La riorganizzazione distributiva dei vani interni, nella massima conservazione della situazione attuale, permetterà di realizzare tre sale di lettura; un ufficio per la biblioteca con bancone di erogazione dei libri e servizi igienici; il magazzino/archivio per i libri; un’area d’ingresso.

 

Progettazione

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

L’intervento prevede il restauro e la riqualificazione del piano terreno della porzione occidentale, con destinazione d’uso pubblico-comunale a museo, biblioteca e centro culturale, del grande complesso monumentale di Villa Imperiale a Galliera Veneta.
L’obiettivo è duplice: porre nuovamente l’edificio al centro della vita di Galliera come polo culturale e riqualificare il “monumento villa” quale riferimento regionale per l’illustrazione delle vicende storiche e artistiche di una grande villa veneta e del suo parco, preclusi finora ad un destino monumentale dalla destinazione d’uso ospedaliera.

L’intervento prevede la realizzazione di tre sale di lettura, rispettivamente di 191, di 130 e di 58 metri quadrati (quest’ultima soppalcata); un ufficio per la biblioteca con bancone di erogazione dei libri e servizi igienici di circa 28 metri quadrati complessivi; i servizi igienici per i visitatori di circa 22 metri quadrati; l’archivio dei libri, soppalcato e dotato di elevatore, di circa 134 metri quadrati; un’area d’ingresso di circa 9 metri quadrati.
L’intervento prevede anche tutte le opere e predisposizioni che consentano la futura realizzazione di ulteriori lotti funzionali, secondo il progetto generale di recupero dell’intera ala ovest del complesso, tra cui l’ingresso sud-occidentale ed il vano scala per l’accesso al piano superiore, alcuni locali tecnici e due ascensori funzionali funzionali al complesso.

La progettazione è stata fondata sull’ottimizzazione del riutilizzo delle strutture storiche alle nuove destinazioni d’uso, nel massimo rispetto e nella massima valorizzazione dell’edificio, limitando gli interventi di rimozione alle strutture moderne incompatibili con le caratteristiche dell’immobile e partendo dall’analisi dello stato di fatto.

Per quanto riguarda le opere di finitura, si è proceduto all’analisi degli elementi originari che hanno offerto il modello di riferimento per le parti che ne erano invece prive. Per tutte le opere non più conservate, si è proceduto ad una ricerca storico-iconografica per il recupero di informazioni dirette sull’edificio, laddove possibile, ed alla redazione di abachi con elementi ripresi da altre strutture simili laddove mancanti.
La conservazione della tipologia, delle dimensioni, delle qualità tecnico–costruttive dell’edificio sono garantite mediante la realizzazione di interventi attuabili mediante lotti funzionali a costi di costruzione accessibili e mediante la predisposizione di spazi ed impianti tecnologicamente attrezzati reversibili, economici e facilmente manutenzionabili.

Particolare attenzione è stata posta per adeguare il volume esistente, vincolato sul piano planimetrico, alla massima funzionalità e fruibilità degli spazi e delle strutture da parte dei  disabili.

La biblioteca è dotata di due ingressi: uno diretto ed esclusivo, da un portale archivoltato nel prospetto settentrionale, attraverso un atrio vetrato, con funzione di filtro che costeggia il bancone di servizio permettendo il controllo degli utenti; l’altro, più ad est, connesso all’atrio d’ingresso principale del centro culturale, fornisce un accesso alternativo ed ha prevalentemente la funzione di via di fuga.
La parte centro-orientale del corpo di fabbrica, pari a circa la metà dell’edificio è destinata a sala di lettura attrezzata ed è suddivisa, attraverso elementi d’arredo, in due vani, uno dei quali di maggiori dimensioni. La parte occidentale del corpo di fabbrica contiene invece il magazzino dei libri, organizzato su due piani serviti da un montacarichi e  compartimentato REI 120 dal resto dei locali. All’interno della sala lettura, è prevista una sala lettura riservata, su soppalco, al di sotto del quale sono collocati i vani funzionali: l’ufficio biblioteca aperto sulla sala lettura, alcuni locali tecnici e tutti i servizi igienici.

Gli impianti tecnologici sono stati progettati secondo caratteristiche di flessibilità e reversibilità, in modo da poter essere adeguati, soprattutto quelli elettrici e speciali, a future esigenze ed alle caratteristiche morfologiche dell’edificio, riducendo al minimo indispensabile gli interventi alle strutture esistenti.
La produzione di energia termica e frigorifera è affidata a macchine termiche ad assorbimento con condensatore ed evaporatore ad acqua, serviti da sonde geotermiche che consentono di mantenere inalterati nel tempo i livelli di efficienza energetica delle macchine.
L’area del piano terra è divisa in 3 zone (zona sud, caffetteria e zona nord), dotate di terminali radianti a pavimento, sistema di integrazione a ventilconvettori e di sistema di aria primaria.

Nella biblioteca l’illuminazione generale d’ambiente è realizzata con apparecchi illuminanti fissati a parete e a soffitto;  l’illuminazione necessaria alla lettura e consultazioni dei libri è assicurata da corpi illuminanti da tavolo o da terra (piantane); nella bussola di accesso e nella reception sono installati faretti a led colorati incassati a pavimento.
L’impianto di forza motrice all’interno della biblioteca è realizzato con una serie di torrette a pavimento di tipo a scomparsa, alimentate mediante una dorsale di tubazioni incassate a pavimento.

Tutti i locali sono monitorati dal sistema di rivelazione automatica allarme incendio e sono dotati di un impianto di estinzione ad acqua, con idranti soprasuolo esterni e naspi interni. L’archivio libri è protetto da un sistema di spegnimento dell’incendio di tipo a gas inertizzante in grado di soffocare l’incendio eliminando l’ossigeno presente all’interno del locale, comandato da apposito sistema di rilevamento d’incendio.
Direzione Lavori

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

Coordinamento alla sicurezza

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

RIlievo

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospetti, uniformati nella riorganizzazione formale della prima metà del XX secolo, che aveva privato l’edificio di buona parte delle caratteristiche monumentali che ne caratterizzavano l’organizzazione del XVIII e del XIX secolo. Tale campagna d’indagine è stata perciò finalizzata alla conoscenza delle strutture edilizie dal punto di vista metrico, stratigrafico, strutturale e della conservazione.
Analisi del degrado

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La porzione oggetto d’intervento, da tempo defunzionalizzata all’utilizzo ospedaliero, risulta oggi in totale abbandono e profondamente degradata in tutte le sue strutture, con situazioni vistose che fanno paventare il rischio per la pubblica incolumità.
Un recente intervento di restauro dei prospetti esterni, operato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio, ha inoltre permesso il ripristino dell’originaria organizzazione delle facciate e delle forometrie di questa porzione di complesso, restituendo a questi corpi di fabbrica una forte dignità architettonica, negata dall’ultimo intervento di trasformazione della metà del XX secolo.

La porzione occidentale del complesso, nonostante le molte trasformazioni operate nel corso del tempo, conserva ancora un’ampia monumentalità. Le superfici murarie antiche richiedono interventi manutentivi propri del restauro, quali la rimozione di elementi e rifiniture incompatibili, il consolidamento delle murature, la ristilatura dei giunti, ecc.

Il progetto di conservazione ha preso avvio da una dettagliata analisi del degrado, che ha consentito l’individuazione e la mappatura precisa ed efficace di tutti i fenomeni degenerativi in atto, identificando parallelamente le metodologie ed i prodotti di maggior efficacia disponibili per la risoluzione delle patologie.
Dall’analisi delle patologie e dall’analisi stratigrafica delle murature sono state così ottenute le informazioni di base su cui è stato possibile operare le successive scelte progettuali.
Analisi strutturale

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La progettazione degli interventi di consolidamento strutturale ha in parte acquisito gli esiti di una campagna di indagini precedentemente eseguita, volta all’approfondimento della conoscenza del manufatto.
Sono inoltre state previste dal progetto indagini per l’ulteriore caratterizzazione delle strutture.

Gli interventi di consolidamento sono stati attuati con tecniche di intervento che non alterano in modo significativo l’attuale rigidezza dell’edificio e non modificano quindi il comportamento strutturale d’assieme.

In particolare viene attuato un generale risanamento delle murature, operando nelle zone degradate (es. in presenza di lesioni) con la tecnica tradizionale dello scuci-cuci eventualmente integrata da iniezioni di boiacche a base di calce idraulica effettuate a bassa pressione. Tutti i materiali usati nel consolidamento sono compatibili dal punto di vista chimico-fisico con i materiali esistenti. Si prevede, ove possibile, l’utilizzo di mattoni di recupero o comunque di mattoni prodotti con tecniche tradizionali e vengono utilizzati leganti a base di calce naturale evitando i leganti cementizi.
Ove necessario questi interventi verranno integrati da misure quali catene e cerchiature metalliche.

Gli interventi statici sono caratterizzati dalla consapevolezza di operare all’interno di un edificio che ha una rilevante importanza storico-culturale e quindi mirano per quanto possibile alla massima reversibilità e alla minima invasività.
Indagini diagnostiche

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

Storia e stratigrafia del costruito

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospetti, uniformati nella riorganizzazione formale della prima metà del XX secolo, che aveva privato l’edificio di buona parte delle caratteristiche monumentali che ne caratterizzavano l’organizzazione del XVIII e del XIX secolo.

È stato particolarmente importante verificare la consistenza delle preesistenze all’assetto moderno, facendo in modo di recuperare, ove possibile, i caratteri originali del complesso, sia quelli aulici dei corpi di fabbrica residenziali e di rappresentanza, sia quelli “minori” delle pertinenze e dei fabbricati rustici. L’intervento di analisi ha consentito il recupero di fondamentali informazioni sulle fasi dell’edificio anteriori alla sistemazione più recente: risultava di grandissima rilevanza che fossero interrotte le tendenze moderne d’intervento sugli altri corpi di fabbrica, che avevano finora considerato, quale punto di partenza, lo stato di fatto risalente al sanatorio, una fase storica di vita dell’edificio che di fatto aveva umiliato ed in alcuni casi annientato le componenti monumentali del precedente assetto, asservendone la monumentalità alle necessità volumetriche di un nuovo impianto moderno incompatibile con le destinazioni originarie dell’edificio.

Sono quindi stati realizzati una serie di sondaggi negli intonaci che ricoprivano le superfici murarie.

L’intervento è stato distinto in due fasi: la prima, di dettaglio, consiste in una serie di sondaggi stratigrafici finalizzati al recupero di informazioni sui trattamenti delle superfici, la seconda, più massiccia, ha comportato l’asportazione di superfici ad intonaco moderno per mettere in luce porzioni di paramento murario funzionali e strategiche per la successiva fase di analisi stratigrafica delle murature.

La successiva analisi stratigrafica ha consentito il riconoscimento delle trasformazioni operate sull’edificio nel corso del tempo, la quantificazione delle parti di edifici preesistenti conservate nelle trasformazioni, la crescita dei successivi corpi di fabbrica, l’organizzazione nelle singole fasi e le riorganizzazioni operate sulle preesistenze e le trasformazioni operate nel corso dell’ultima trasformazione novecentesca.

È stata quindi avviata una fase di acquisizione di dati storici e di recupero di grafici e di iconografia storica funzionale all’analisi dei corpi di fabbrica, i cui esiti sono stati incrociati con quanto verificato nel corso dell’analisi diretta dell’edificio, riuscendo così a creare una cronologia di riferimento alle trasformazioni riconosciute.
Musealizzazione e allestimenti

L'archivio: armadi su binario Compact

All’interno dell’archivio sono stati collocati gli armadi su binario Compact, studiati e realizzati su misura per la conservazione del materiale cartaceo e per l’ottimizzazione dell’uso dello spazio a disposizione.

Tutti gli armadi a spostamento a demoltiplicatore, su binario sono dotati di un dispositivo che con una leggera pressione al centro del volante blocca lo spostamento dei carrelli, al fine di rispettare tutte le norme sulla sicurezza ed eliminare così le antiestetiche e scomode barre di sicurezza.
I fianchi e i piani sono realizzati in lamiera piegata al fine di non danneggiare i dorsi ed i fianchi dei volumi o dei registri antichi in essi conservati.
Lo spostamento degli armadi su binario avviene manualmente con un demoltiplicatore che ne aiuta lo spostamento, ed è comandato da un volante posto su un fianco degli armadi stessi.
Gli armadi su binario COMPACT non hanno guarnizioni o finitura in gomma, o in materiale plastico, ma uno speciale canale in lamiera consente il ricambio dell’aria all’interno dell’armadio
La mancanza di guarnizioni in gomma o in materiale plastico non consentono lo stagnamento dell’aria e di conseguenza dell’umidità all’interno dell’armadio.

Ogni armadio COMPACT mobile è provvisto esternamente in corrispondenza della carrellatura di base di un carter, che raggruppa i dispositivi di manovra. Questi dispositivi sono azionati dalla rotazione data da un volano demoltiplicatore, collegato alle ruoti motrici di ogni carrello il quale permette il movimento delle ruote stesse di ogni carrello e lo trasmette all’albero di trasmissione: agendo sul volantino è possibile spostare più carrelli contemporaneamente.
Gli armadi su binario sono dotati di un dispositivo di antiribaltamento,a norma sulle disposizioni sulla Sicurezza.

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Noi siamo come dei nani sulle spalle dei giganti. Vediamo quindi un numero maggiore di cose degli antichi, perché essi ci sollevano e ci innalzano di tutta la loro gigantesca altezza.

Bernardo di Chartres

2009 PD, Galliera Veneta, Villa Imperiale

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

Anno del progetto:   2009
PD, Galliera Veneta, via Roma, 184

Committente: Comune di Galliera Veneta, Pd

La Villa Imperiale è un vasto complesso monumentale, risultato di numerosi accrescimenti edilizi; parzialmente esistente come primo nucleo nel 1518 in proprietà della famiglia veneziana Cappello, risulta già ampliata e modificata negli anni 1685 – 86 e ulteriormente nel 1760. Alla fine del sec. XVIII passa al Demanio ulteriormente ampliata e, nel 1821, a Valentino Comello che fa trasformare il parco in giardino romantico da Francesco Bagnara. Acquistata dall’imperatrice Maria Anna di Savoia, moglie di Ferdinando I d’Austria, nel 1858, è oggetto di sostanziali modifiche ad opera di Luigi e Antonio Bortolani. Tutta la villa viene sopraelevata, vengono modificate le facciate, ampliate le ali laterali e costruita una cappella. Nel 1895 passa ai Raggio e De Micheli. Con l’acquisto da parte dell’INPS per farne un sanatorio, dal 1931 inizia la decadenza.
A partire da questa data, infatti, il parco e la villa hanno subito pessime manomissioni per l’adeguamento alle nuove funzioni ospedaliere: in particolare i corpi di fabbrica a ovest, costituenti l’antica corte rustica della villa, successivamente sopraelevati. Nell’area nord – occidentale gli attuali volumi, seppure modificati dagli ultimi interventi di riorganizzazione edilizia, insistono parzialmente, ampliandoli, sui preesistenti corpi di fabbrica degli edifici della corte rustica, con sottostante cantinone, magazzini e relative sopraelevazioni. Trasformati al piano terra e seminterrato in zona di servizi di cucina e mensa per l’ospedale, hanno subito pesanti adeguamenti in occasione dell’impianto delle cucine e del refettorio, con incombenti inserimenti impiantistici e strutturali.
Attualmente ospita attività ospedaliere dell’ULSS 15 Alta Padovana. Il parco e la porzione ovest del corpo principale della villa sono stati ceduti a titolo gratuito al Comune per usi pubblici.

L’intervento di recupero, con la nuova destinazione pubblica a centro culturale polivalente (biblioteca, centro culturale e museo), intende operare un deciso cambio di rotta nelle abitudini al riutilizzo improprio degli spazi e delle strutture della villa che, a diverse riprese, hanno profondamente diminuito, nel corso dell’ultimo secolo, lo spessore storico-artistico dell’edificio. L’intervento infatti si prefigge, attraverso il recupero di una estesa porzione del complesso, di innescare un circolo virtuoso che, restituendo dignità storica ed architettonica al monumento attraverso la ricontestualizzazione dell’intero complesso, collochi nuovamente la villa a punto di riferimento per un ampio territorio.
La porzione oggetto d’intervento, da tempo defunzionalizzata all’utilizzo ospedaliero, risulta oggi in totale abbandono e profondamente degradata in tutte le sue strutture, con situazioni vistose che fanno paventare il rischio per la pubblica incolumità.
Un recente intervento di restauro dei prospetti esterni, operato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio, ha inoltre permesso il ripristino dell’originaria organizzazione delle facciate e delle forometrie di questa porzione di complesso, restituendo a questi corpi di fabbrica una forte dignità architettonica, negata dall’ultimo intervento di trasformazione della metà del XX secolo.

L’attuale progetto costituisce, dopo l’intervento sulle coperture, il secondo lotto funzionale d’intervento e coinvolge buona parte del piano terreno della porzione occidentale del complesso.
In questo lotto verrà completamente recuperato funzionalmente il piano terreno del corpo di fabbrica settentrionale della porzione ovest del complesso, che ospiterà la biblioteca civica e tutte le strutture di sua pertinenza. La riorganizzazione distributiva dei vani interni, nella massima conservazione della situazione attuale, permetterà di realizzare tre sale di lettura; un ufficio per la biblioteca con bancone di erogazione dei libri e servizi igienici; il magazzino/archivio per i libri; un’area d’ingresso.

 

Progettazione

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

L’intervento prevede il restauro e la riqualificazione del piano terreno della porzione occidentale, con destinazione d’uso pubblico-comunale a museo, biblioteca e centro culturale, del grande complesso monumentale di Villa Imperiale a Galliera Veneta.
L’obiettivo è duplice: porre nuovamente l’edificio al centro della vita di Galliera come polo culturale e riqualificare il “monumento villa” quale riferimento regionale per l’illustrazione delle vicende storiche e artistiche di una grande villa veneta e del suo parco, preclusi finora ad un destino monumentale dalla destinazione d’uso ospedaliera.

L’intervento prevede la realizzazione di tre sale di lettura, rispettivamente di 191, di 130 e di 58 metri quadrati (quest’ultima soppalcata); un ufficio per la biblioteca con bancone di erogazione dei libri e servizi igienici di circa 28 metri quadrati complessivi; i servizi igienici per i visitatori di circa 22 metri quadrati; l’archivio dei libri, soppalcato e dotato di elevatore, di circa 134 metri quadrati; un’area d’ingresso di circa 9 metri quadrati.
L’intervento prevede anche tutte le opere e predisposizioni che consentano la futura realizzazione di ulteriori lotti funzionali, secondo il progetto generale di recupero dell’intera ala ovest del complesso, tra cui l’ingresso sud-occidentale ed il vano scala per l’accesso al piano superiore, alcuni locali tecnici e due ascensori funzionali funzionali al complesso.

La progettazione è stata fondata sull’ottimizzazione del riutilizzo delle strutture storiche alle nuove destinazioni d’uso, nel massimo rispetto e nella massima valorizzazione dell’edificio, limitando gli interventi di rimozione alle strutture moderne incompatibili con le caratteristiche dell’immobile e partendo dall’analisi dello stato di fatto.

Per quanto riguarda le opere di finitura, si è proceduto all’analisi degli elementi originari che hanno offerto il modello di riferimento per le parti che ne erano invece prive. Per tutte le opere non più conservate, si è proceduto ad una ricerca storico-iconografica per il recupero di informazioni dirette sull’edificio, laddove possibile, ed alla redazione di abachi con elementi ripresi da altre strutture simili laddove mancanti.
La conservazione della tipologia, delle dimensioni, delle qualità tecnico–costruttive dell’edificio sono garantite mediante la realizzazione di interventi attuabili mediante lotti funzionali a costi di costruzione accessibili e mediante la predisposizione di spazi ed impianti tecnologicamente attrezzati reversibili, economici e facilmente manutenzionabili.

Particolare attenzione è stata posta per adeguare il volume esistente, vincolato sul piano planimetrico, alla massima funzionalità e fruibilità degli spazi e delle strutture da parte dei  disabili.

La biblioteca è dotata di due ingressi: uno diretto ed esclusivo, da un portale archivoltato nel prospetto settentrionale, attraverso un atrio vetrato, con funzione di filtro che costeggia il bancone di servizio permettendo il controllo degli utenti; l’altro, più ad est, connesso all’atrio d’ingresso principale del centro culturale, fornisce un accesso alternativo ed ha prevalentemente la funzione di via di fuga.
La parte centro-orientale del corpo di fabbrica, pari a circa la metà dell’edificio è destinata a sala di lettura attrezzata ed è suddivisa, attraverso elementi d’arredo, in due vani, uno dei quali di maggiori dimensioni. La parte occidentale del corpo di fabbrica contiene invece il magazzino dei libri, organizzato su due piani serviti da un montacarichi e  compartimentato REI 120 dal resto dei locali. All’interno della sala lettura, è prevista una sala lettura riservata, su soppalco, al di sotto del quale sono collocati i vani funzionali: l’ufficio biblioteca aperto sulla sala lettura, alcuni locali tecnici e tutti i servizi igienici.

Gli impianti tecnologici sono stati progettati secondo caratteristiche di flessibilità e reversibilità, in modo da poter essere adeguati, soprattutto quelli elettrici e speciali, a future esigenze ed alle caratteristiche morfologiche dell’edificio, riducendo al minimo indispensabile gli interventi alle strutture esistenti.
La produzione di energia termica e frigorifera è affidata a macchine termiche ad assorbimento con condensatore ed evaporatore ad acqua, serviti da sonde geotermiche che consentono di mantenere inalterati nel tempo i livelli di efficienza energetica delle macchine.
L’area del piano terra è divisa in 3 zone (zona sud, caffetteria e zona nord), dotate di terminali radianti a pavimento, sistema di integrazione a ventilconvettori e di sistema di aria primaria.

Nella biblioteca l’illuminazione generale d’ambiente è realizzata con apparecchi illuminanti fissati a parete e a soffitto;  l’illuminazione necessaria alla lettura e consultazioni dei libri è assicurata da corpi illuminanti da tavolo o da terra (piantane); nella bussola di accesso e nella reception sono installati faretti a led colorati incassati a pavimento.
L’impianto di forza motrice all’interno della biblioteca è realizzato con una serie di torrette a pavimento di tipo a scomparsa, alimentate mediante una dorsale di tubazioni incassate a pavimento.

Tutti i locali sono monitorati dal sistema di rivelazione automatica allarme incendio e sono dotati di un impianto di estinzione ad acqua, con idranti soprasuolo esterni e naspi interni. L’archivio libri è protetto da un sistema di spegnimento dell’incendio di tipo a gas inertizzante in grado di soffocare l’incendio eliminando l’ossigeno presente all’interno del locale, comandato da apposito sistema di rilevamento d’incendio.
Direzione Lavori

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

Coordinamento alla sicurezza

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

RIlievo

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospetti, uniformati nella riorganizzazione formale della prima metà del XX secolo, che aveva privato l’edificio di buona parte delle caratteristiche monumentali che ne caratterizzavano l’organizzazione del XVIII e del XIX secolo. Tale campagna d’indagine è stata perciò finalizzata alla conoscenza delle strutture edilizie dal punto di vista metrico, stratigrafico, strutturale e della conservazione.
Analisi del degrado

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La porzione oggetto d’intervento, da tempo defunzionalizzata all’utilizzo ospedaliero, risulta oggi in totale abbandono e profondamente degradata in tutte le sue strutture, con situazioni vistose che fanno paventare il rischio per la pubblica incolumità.
Un recente intervento di restauro dei prospetti esterni, operato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio, ha inoltre permesso il ripristino dell’originaria organizzazione delle facciate e delle forometrie di questa porzione di complesso, restituendo a questi corpi di fabbrica una forte dignità architettonica, negata dall’ultimo intervento di trasformazione della metà del XX secolo.

La porzione occidentale del complesso, nonostante le molte trasformazioni operate nel corso del tempo, conserva ancora un’ampia monumentalità. Le superfici murarie antiche richiedono interventi manutentivi propri del restauro, quali la rimozione di elementi e rifiniture incompatibili, il consolidamento delle murature, la ristilatura dei giunti, ecc.

Il progetto di conservazione ha preso avvio da una dettagliata analisi del degrado, che ha consentito l’individuazione e la mappatura precisa ed efficace di tutti i fenomeni degenerativi in atto, identificando parallelamente le metodologie ed i prodotti di maggior efficacia disponibili per la risoluzione delle patologie.
Dall’analisi delle patologie e dall’analisi stratigrafica delle murature sono state così ottenute le informazioni di base su cui è stato possibile operare le successive scelte progettuali.
Analisi strutturale

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La progettazione degli interventi di consolidamento strutturale ha in parte acquisito gli esiti di una campagna di indagini precedentemente eseguita, volta all’approfondimento della conoscenza del manufatto.
Sono inoltre state previste dal progetto indagini per l’ulteriore caratterizzazione delle strutture.

Gli interventi di consolidamento sono stati attuati con tecniche di intervento che non alterano in modo significativo l’attuale rigidezza dell’edificio e non modificano quindi il comportamento strutturale d’assieme.

In particolare viene attuato un generale risanamento delle murature, operando nelle zone degradate (es. in presenza di lesioni) con la tecnica tradizionale dello scuci-cuci eventualmente integrata da iniezioni di boiacche a base di calce idraulica effettuate a bassa pressione. Tutti i materiali usati nel consolidamento sono compatibili dal punto di vista chimico-fisico con i materiali esistenti. Si prevede, ove possibile, l’utilizzo di mattoni di recupero o comunque di mattoni prodotti con tecniche tradizionali e vengono utilizzati leganti a base di calce naturale evitando i leganti cementizi.
Ove necessario questi interventi verranno integrati da misure quali catene e cerchiature metalliche.

Gli interventi statici sono caratterizzati dalla consapevolezza di operare all’interno di un edificio che ha una rilevante importanza storico-culturale e quindi mirano per quanto possibile alla massima reversibilità e alla minima invasività.
Indagini diagnostiche

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

Storia e stratigrafia del costruito

Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo

La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospetti, uniformati nella riorganizzazione formale della prima metà del XX secolo, che aveva privato l’edificio di buona parte delle caratteristiche monumentali che ne caratterizzavano l’organizzazione del XVIII e del XIX secolo.

È stato particolarmente importante verificare la consistenza delle preesistenze all’assetto moderno, facendo in modo di recuperare, ove possibile, i caratteri originali del complesso, sia quelli aulici dei corpi di fabbrica residenziali e di rappresentanza, sia quelli “minori” delle pertinenze e dei fabbricati rustici. L’intervento di analisi ha consentito il recupero di fondamentali informazioni sulle fasi dell’edificio anteriori alla sistemazione più recente: risultava di grandissima rilevanza che fossero interrotte le tendenze moderne d’intervento sugli altri corpi di fabbrica, che avevano finora considerato, quale punto di partenza, lo stato di fatto risalente al sanatorio, una fase storica di vita dell’edificio che di fatto aveva umiliato ed in alcuni casi annientato le componenti monumentali del precedente assetto, asservendone la monumentalità alle necessità volumetriche di un nuovo impianto moderno incompatibile con le destinazioni originarie dell’edificio.

Sono quindi stati realizzati una serie di sondaggi negli intonaci che ricoprivano le superfici murarie.

L’intervento è stato distinto in due fasi: la prima, di dettaglio, consiste in una serie di sondaggi stratigrafici finalizzati al recupero di informazioni sui trattamenti delle superfici, la seconda, più massiccia, ha comportato l’asportazione di superfici ad intonaco moderno per mettere in luce porzioni di paramento murario funzionali e strategiche per la successiva fase di analisi stratigrafica delle murature.

La successiva analisi stratigrafica ha consentito il riconoscimento delle trasformazioni operate sull’edificio nel corso del tempo, la quantificazione delle parti di edifici preesistenti conservate nelle trasformazioni, la crescita dei successivi corpi di fabbrica, l’organizzazione nelle singole fasi e le riorganizzazioni operate sulle preesistenze e le trasformazioni operate nel corso dell’ultima trasformazione novecentesca.

È stata quindi avviata una fase di acquisizione di dati storici e di recupero di grafici e di iconografia storica funzionale all’analisi dei corpi di fabbrica, i cui esiti sono stati incrociati con quanto verificato nel corso dell’analisi diretta dell’edificio, riuscendo così a creare una cronologia di riferimento alle trasformazioni riconosciute.
Musealizzazione e allestimenti

L'archivio: armadi su binario Compact

All’interno dell’archivio sono stati collocati gli armadi su binario Compact, studiati e realizzati su misura per la conservazione del materiale cartaceo e per l’ottimizzazione dell’uso dello spazio a disposizione.

Tutti gli armadi a spostamento a demoltiplicatore, su binario sono dotati di un dispositivo che con una leggera pressione al centro del volante blocca lo spostamento dei carrelli, al fine di rispettare tutte le norme sulla sicurezza ed eliminare così le antiestetiche e scomode barre di sicurezza.
I fianchi e i piani sono realizzati in lamiera piegata al fine di non danneggiare i dorsi ed i fianchi dei volumi o dei registri antichi in essi conservati.
Lo spostamento degli armadi su binario avviene manualmente con un demoltiplicatore che ne aiuta lo spostamento, ed è comandato da un volante posto su un fianco degli armadi stessi.
Gli armadi su binario COMPACT non hanno guarnizioni o finitura in gomma, o in materiale plastico, ma uno speciale canale in lamiera consente il ricambio dell’aria all’interno dell’armadio
La mancanza di guarnizioni in gomma o in materiale plastico non consentono lo stagnamento dell’aria e di conseguenza dell’umidità all’interno dell’armadio.

Ogni armadio COMPACT mobile è provvisto esternamente in corrispondenza della carrellatura di base di un carter, che raggruppa i dispositivi di manovra. Questi dispositivi sono azionati dalla rotazione data da un volano demoltiplicatore, collegato alle ruoti motrici di ogni carrello il quale permette il movimento delle ruote stesse di ogni carrello e lo trasmette all’albero di trasmissione: agendo sul volantino è possibile spostare più carrelli contemporaneamente.
Gli armadi su binario sono dotati di un dispositivo di antiribaltamento,a norma sulle disposizioni sulla Sicurezza.

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…e sappiamo che facciamo solo il nostro dovere, che questo è il nostro compito e che dovremo fare molto di più, ma molto di più. Per questo facciamo assegnamento sui giovani, gli uomini di domani, che dovranno raccogliere la nostra bandiera ed andare avanti, nell’interesse del nostro Paese: affinché il nostro Paese possa contare qualche cosa domani, poiché non c’è indipendenza politica se non c’è indipendenza economica.

Enrico Mattei. San Donato Milanese (Metanopoli) 1 gennaio 1958. Discorso per l’inaugurazione della Scuola di Studi superiori sugli Idrocarburi