Storia e stratigrafia del costruito

Far parlare le cose mute


Ogni attività umana lascia una traccia e la lettura, il riconoscimento e l’interpretazione di queste tracce, siano esse archeologiche, storiche o architettoniche è il complesso impalcato su cui si regge la storia.

Come dice Le Goff la parte più affascinante del lavoro dello storico è quella di far parlare le cose mute e di far dire loro ciò che da sole non dicono sugli uomini.
La capacità di dare voce alle cose del passato, l’alchemica conoscenza dei segreti che trasformano la materia, le pietre in cultura ed in memoria collettiva.

Il metodo principale d’analisi dell’architettura storica è l’analisi stratigrafica delle murature perché considera la muratura nella sua stratificazione diacronica: azioni diverse, operate in momenti diversi si stratificano secondo un ordine che va dall’anteriorità alla posteriorità passando per la contemporaneità. Con questo concetto dello stratificarsi diacronico abbiamo finalmente inserito la variabile temporale nel criterio d’analisi e possiamo ricollegare e concatenare il processo di restauro con la crescita storica del monumento; in questo modo eliminiamo idealmente il trauma e l’interruzione che esiste fra il monumento antico e l’intervento moderno per uniformarlo ai processi di formazione dell’edificio storico.

L’analisi stratigrafica utilizza un metodo scientifico che può essere esteso alle dinamiche di progettazione: parte dall’osservazione dei fatti e della realtà (quindi ha una prima fase induttiva), raccoglie ed organizza i dati, ne ricava delle informazioni da cui ricava delle proposizioni (o delle ipotesi progettuali - passa cioè ad una fase deduttiva) che, una volta enunciate vengono nuovamente verificate sui fatti.
Quella che viene proposta è cioè è una strategia di analisi e di progettazione che si ponga in un’ottica di continuità e di dialogo con il monumento e con la sua sostanza, rifiutando gli approcci semplicistici che si fermano al suo aspetto superficiale.

 

2012 TN, Campodenno, Castel Belasi
Storia e stratigrafia del costruito

Storia e stratigrafia del costruito

STORIA DEL CASTELLO Il castello sorse agli inizi del XIV secolo come caposaldo della Contea del Tirolo nelle terre dei principi vescovi di Trento.  Per tutta la sua stori...() Approfondisci

2009 PD, Galliera Veneta, Villa Imperiale
Storia e stratigrafia del costruito

Storia e stratigrafia del costruito

La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospet...() Approfondisci

2003 PD, Padova, Basilica S. Giustina,museo
Storia e stratigrafia del costruito

Storia e stratigrafia del costruito

Intervento di recupero e musealizzazione delle porzioni paleocristiane e medievali del complesso. Realizzazione di un percorso interno di visita. ...() Approfondisci

…io credo soltanto nella iniziativa senza aggettivi, nella iniziativa di tutti. È l’iniziativa che crea la ricchezza, che aumenta il reddito, che apre nuovi posti di lavoro, che stimola il benessere di tutto il paese. Ho l’impressione che in Italia ci sia del lavoro per tutti; un lavoro immenso e che il nostro sia il campo probabilmente più importante, in cui gli scienziati, i tecnici, gli uomini responsabili del nostro devono interessarsi.

Enrico Mattei. San Donato Milanese (Metanopoli) 1 gennaio 1958. Discorso per l’inaugurazione della Scuola di Studi superiori sugli Idrocarburi

Storia e stratigrafia del costruito

Far parlare le cose mute


Ogni attività umana lascia una traccia e la lettura, il riconoscimento e l’interpretazione di queste tracce, siano esse archeologiche, storiche o architettoniche è il complesso impalcato su cui si regge la storia.

Come dice Le Goff la parte più affascinante del lavoro dello storico è quella di far parlare le cose mute e di far dire loro ciò che da sole non dicono sugli uomini.
La capacità di dare voce alle cose del passato, l’alchemica conoscenza dei segreti che trasformano la materia, le pietre in cultura ed in memoria collettiva.

Il metodo principale d’analisi dell’architettura storica è l’analisi stratigrafica delle murature perché considera la muratura nella sua stratificazione diacronica: azioni diverse, operate in momenti diversi si stratificano secondo un ordine che va dall’anteriorità alla posteriorità passando per la contemporaneità. Con questo concetto dello stratificarsi diacronico abbiamo finalmente inserito la variabile temporale nel criterio d’analisi e possiamo ricollegare e concatenare il processo di restauro con la crescita storica del monumento; in questo modo eliminiamo idealmente il trauma e l’interruzione che esiste fra il monumento antico e l’intervento moderno per uniformarlo ai processi di formazione dell’edificio storico.

L’analisi stratigrafica utilizza un metodo scientifico che può essere esteso alle dinamiche di progettazione: parte dall’osservazione dei fatti e della realtà (quindi ha una prima fase induttiva), raccoglie ed organizza i dati, ne ricava delle informazioni da cui ricava delle proposizioni (o delle ipotesi progettuali - passa cioè ad una fase deduttiva) che, una volta enunciate vengono nuovamente verificate sui fatti.
Quella che viene proposta è cioè è una strategia di analisi e di progettazione che si ponga in un’ottica di continuità e di dialogo con il monumento e con la sua sostanza, rifiutando gli approcci semplicistici che si fermano al suo aspetto superficiale.

 

2012 TN, Campodenno, Castel Belasi
Storia e stratigrafia del costruito

Storia e stratigrafia del costruito

STORIA DEL CASTELLO Il castello sorse agli inizi del XIV secolo come caposaldo della Contea del Tirolo nelle terre dei principi vescovi di Trento.  Per tutta la sua stori...() Approfondisci

2009 PD, Galliera Veneta, Villa Imperiale
Storia e stratigrafia del costruito

Storia e stratigrafia del costruito

La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospet...() Approfondisci

2003 PD, Padova, Basilica S. Giustina,museo
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Storia e stratigrafia del costruito

Intervento di recupero e musealizzazione delle porzioni paleocristiane e medievali del complesso. Realizzazione di un percorso interno di visita. ...() Approfondisci

Storia e stratigrafia del costruito

Far parlare le cose mute


Ogni attività umana lascia una traccia e la lettura, il riconoscimento e l’interpretazione di queste tracce, siano esse archeologiche, storiche o architettoniche è il complesso impalcato su cui si regge la storia.

Come dice Le Goff la parte più affascinante del lavoro dello storico è quella di far parlare le cose mute e di far dire loro ciò che da sole non dicono sugli uomini.
La capacità di dare voce alle cose del passato, l’alchemica conoscenza dei segreti che trasformano la materia, le pietre in cultura ed in memoria collettiva.

Il metodo principale d’analisi dell’architettura storica è l’analisi stratigrafica delle murature perché considera la muratura nella sua stratificazione diacronica: azioni diverse, operate in momenti diversi si stratificano secondo un ordine che va dall’anteriorità alla posteriorità passando per la contemporaneità. Con questo concetto dello stratificarsi diacronico abbiamo finalmente inserito la variabile temporale nel criterio d’analisi e possiamo ricollegare e concatenare il processo di restauro con la crescita storica del monumento; in questo modo eliminiamo idealmente il trauma e l’interruzione che esiste fra il monumento antico e l’intervento moderno per uniformarlo ai processi di formazione dell’edificio storico.

L’analisi stratigrafica utilizza un metodo scientifico che può essere esteso alle dinamiche di progettazione: parte dall’osservazione dei fatti e della realtà (quindi ha una prima fase induttiva), raccoglie ed organizza i dati, ne ricava delle informazioni da cui ricava delle proposizioni (o delle ipotesi progettuali - passa cioè ad una fase deduttiva) che, una volta enunciate vengono nuovamente verificate sui fatti.
Quella che viene proposta è cioè è una strategia di analisi e di progettazione che si ponga in un’ottica di continuità e di dialogo con il monumento e con la sua sostanza, rifiutando gli approcci semplicistici che si fermano al suo aspetto superficiale.

 

2012 TN, Campodenno, Castel Belasi
Storia e stratigrafia del costruito

Storia e stratigrafia del costruito

STORIA DEL CASTELLO Il castello sorse agli inizi del XIV secolo come caposaldo della Contea del Tirolo nelle terre dei principi vescovi di Trento.  Per tutta la sua stori...() Approfondisci

2009 PD, Galliera Veneta, Villa Imperiale
Storia e stratigrafia del costruito

Storia e stratigrafia del costruito

La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospet...() Approfondisci

2003 PD, Padova, Basilica S. Giustina,museo
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Storia e stratigrafia del costruito

Intervento di recupero e musealizzazione delle porzioni paleocristiane e medievali del complesso. Realizzazione di un percorso interno di visita. ...() Approfondisci

Storia e stratigrafia del costruito

Far parlare le cose mute


Ogni attività umana lascia una traccia e la lettura, il riconoscimento e l’interpretazione di queste tracce, siano esse archeologiche, storiche o architettoniche è il complesso impalcato su cui si regge la storia.

Come dice Le Goff la parte più affascinante del lavoro dello storico è quella di far parlare le cose mute e di far dire loro ciò che da sole non dicono sugli uomini.
La capacità di dare voce alle cose del passato, l’alchemica conoscenza dei segreti che trasformano la materia, le pietre in cultura ed in memoria collettiva.

Il metodo principale d’analisi dell’architettura storica è l’analisi stratigrafica delle murature perché considera la muratura nella sua stratificazione diacronica: azioni diverse, operate in momenti diversi si stratificano secondo un ordine che va dall’anteriorità alla posteriorità passando per la contemporaneità. Con questo concetto dello stratificarsi diacronico abbiamo finalmente inserito la variabile temporale nel criterio d’analisi e possiamo ricollegare e concatenare il processo di restauro con la crescita storica del monumento; in questo modo eliminiamo idealmente il trauma e l’interruzione che esiste fra il monumento antico e l’intervento moderno per uniformarlo ai processi di formazione dell’edificio storico.

L’analisi stratigrafica utilizza un metodo scientifico che può essere esteso alle dinamiche di progettazione: parte dall’osservazione dei fatti e della realtà (quindi ha una prima fase induttiva), raccoglie ed organizza i dati, ne ricava delle informazioni da cui ricava delle proposizioni (o delle ipotesi progettuali - passa cioè ad una fase deduttiva) che, una volta enunciate vengono nuovamente verificate sui fatti.
Quella che viene proposta è cioè è una strategia di analisi e di progettazione che si ponga in un’ottica di continuità e di dialogo con il monumento e con la sua sostanza, rifiutando gli approcci semplicistici che si fermano al suo aspetto superficiale.

 

2012 TN, Campodenno, Castel Belasi
Storia e stratigrafia del costruito

Storia e stratigrafia del costruito

STORIA DEL CASTELLO Il castello sorse agli inizi del XIV secolo come caposaldo della Contea del Tirolo nelle terre dei principi vescovi di Trento.  Per tutta la sua stori...() Approfondisci

2009 PD, Galliera Veneta, Villa Imperiale
Storia e stratigrafia del costruito

Storia e stratigrafia del costruito

La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospet...() Approfondisci

2003 PD, Padova, Basilica S. Giustina,museo
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Intervento di recupero e musealizzazione delle porzioni paleocristiane e medievali del complesso. Realizzazione di un percorso interno di visita. ...() Approfondisci

Noi siamo come dei nani sulle spalle dei giganti. Vediamo quindi un numero maggiore di cose degli antichi, perché essi ci sollevano e ci innalzano di tutta la loro gigantesca altezza.

Bernardo di Chartres

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Ogni attività umana lascia una traccia e la lettura, il riconoscimento e l’interpretazione di queste tracce, siano esse archeologiche, storiche o architettoniche è il complesso impalcato su cui si regge la storia.

Come dice Le Goff la parte più affascinante del lavoro dello storico è quella di far parlare le cose mute e di far dire loro ciò che da sole non dicono sugli uomini.
La capacità di dare voce alle cose del passato, l’alchemica conoscenza dei segreti che trasformano la materia, le pietre in cultura ed in memoria collettiva.

Il metodo principale d’analisi dell’architettura storica è l’analisi stratigrafica delle murature perché considera la muratura nella sua stratificazione diacronica: azioni diverse, operate in momenti diversi si stratificano secondo un ordine che va dall’anteriorità alla posteriorità passando per la contemporaneità. Con questo concetto dello stratificarsi diacronico abbiamo finalmente inserito la variabile temporale nel criterio d’analisi e possiamo ricollegare e concatenare il processo di restauro con la crescita storica del monumento; in questo modo eliminiamo idealmente il trauma e l’interruzione che esiste fra il monumento antico e l’intervento moderno per uniformarlo ai processi di formazione dell’edificio storico.

L’analisi stratigrafica utilizza un metodo scientifico che può essere esteso alle dinamiche di progettazione: parte dall’osservazione dei fatti e della realtà (quindi ha una prima fase induttiva), raccoglie ed organizza i dati, ne ricava delle informazioni da cui ricava delle proposizioni (o delle ipotesi progettuali - passa cioè ad una fase deduttiva) che, una volta enunciate vengono nuovamente verificate sui fatti.
Quella che viene proposta è cioè è una strategia di analisi e di progettazione che si ponga in un’ottica di continuità e di dialogo con il monumento e con la sua sostanza, rifiutando gli approcci semplicistici che si fermano al suo aspetto superficiale.

 

2012 TN, Campodenno, Castel Belasi
Storia e stratigrafia del costruito

Storia e stratigrafia del costruito

STORIA DEL CASTELLO Il castello sorse agli inizi del XIV secolo come caposaldo della Contea del Tirolo nelle terre dei principi vescovi di Trento.  Per tutta la sua stori...() Approfondisci

2009 PD, Galliera Veneta, Villa Imperiale
Storia e stratigrafia del costruito

Storia e stratigrafia del costruito

La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospet...() Approfondisci

2003 PD, Padova, Basilica S. Giustina,museo
Storia e stratigrafia del costruito

Storia e stratigrafia del costruito

Intervento di recupero e musealizzazione delle porzioni paleocristiane e medievali del complesso. Realizzazione di un percorso interno di visita. ...() Approfondisci

…e sappiamo che facciamo solo il nostro dovere, che questo è il nostro compito e che dovremo fare molto di più, ma molto di più. Per questo facciamo assegnamento sui giovani, gli uomini di domani, che dovranno raccogliere la nostra bandiera ed andare avanti, nell’interesse del nostro Paese: affinché il nostro Paese possa contare qualche cosa domani, poiché non c’è indipendenza politica se non c’è indipendenza economica.

Enrico Mattei. San Donato Milanese (Metanopoli) 1 gennaio 1958. Discorso per l’inaugurazione della Scuola di Studi superiori sugli Idrocarburi