Storia e stratigrafia del costruito
Far parlare le cose mute
Ogni attività umana lascia una traccia e la lettura, il riconoscimento e l’interpretazione di queste tracce, siano esse archeologiche, storiche o architettoniche è il complesso impalcato su cui si regge la storia.
Come dice Le Goff la parte più affascinante del lavoro dello storico è quella di far parlare le cose mute e di far dire loro ciò che da sole non dicono sugli uomini.
La capacità di dare voce alle cose del passato, l’alchemica conoscenza dei segreti che trasformano la materia, le pietre in cultura ed in memoria collettiva.
Il metodo principale d’analisi dell’architettura storica è l’analisi stratigrafica delle murature perché considera la muratura nella sua stratificazione diacronica: azioni diverse, operate in momenti diversi si stratificano secondo un ordine che va dall’anteriorità alla posteriorità passando per la contemporaneità. Con questo concetto dello stratificarsi diacronico abbiamo finalmente inserito la variabile temporale nel criterio d’analisi e possiamo ricollegare e concatenare il processo di restauro con la crescita storica del monumento; in questo modo eliminiamo idealmente il trauma e l’interruzione che esiste fra il monumento antico e l’intervento moderno per uniformarlo ai processi di formazione dell’edificio storico.
L’analisi stratigrafica utilizza un metodo scientifico che può essere esteso alle dinamiche di progettazione: parte dall’osservazione dei fatti e della realtà (quindi ha una prima fase induttiva), raccoglie ed organizza i dati, ne ricava delle informazioni da cui ricava delle proposizioni (o delle ipotesi progettuali - passa cioè ad una fase deduttiva) che, una volta enunciate vengono nuovamente verificate sui fatti.
Quella che viene proposta è cioè è una strategia di analisi e di progettazione che si ponga in un’ottica di continuità e di dialogo con il monumento e con la sua sostanza, rifiutando gli approcci semplicistici che si fermano al suo aspetto superficiale.
…io credo soltanto nella iniziativa senza aggettivi, nella iniziativa di tutti. È l’iniziativa che crea la ricchezza, che aumenta il reddito, che apre nuovi posti di lavoro, che stimola il benessere di tutto il paese. Ho l’impressione che in Italia ci sia del lavoro per tutti; un lavoro immenso e che il nostro sia il campo probabilmente più importante, in cui gli scienziati, i tecnici, gli uomini responsabili del nostro devono interessarsi.
Enrico Mattei. San Donato Milanese (Metanopoli) 1 gennaio 1958. Discorso per l’inaugurazione della Scuola di Studi superiori sugli Idrocarburi