Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo
L’intervento prevede il restauro e la riqualificazione del piano terreno della porzione occidentale, con destinazione d’uso pubblico-comunale a museo, biblioteca e centro culturale, del grande complesso monumentale di Villa Imperiale a Galliera Veneta.
L’obiettivo è duplice: porre nuovamente l’edificio al centro della vita di Galliera come polo culturale e riqualificare il “monumento villa” quale riferimento regionale per l’illustrazione delle vicende storiche e artistiche di una grande villa veneta e del suo parco, preclusi finora ad un destino monumentale dalla destinazione d’uso ospedaliera.
L’intervento prevede la realizzazione di tre sale di lettura, rispettivamente di 191, di 130 e di 58 metri quadrati (quest’ultima soppalcata); un ufficio per la biblioteca con bancone di erogazione dei libri e servizi igienici di circa 28 metri quadrati complessivi; i servizi igienici per i visitatori di circa 22 metri quadrati; l’archivio dei libri, soppalcato e dotato di elevatore, di circa 134 metri quadrati; un’area d’ingresso di circa 9 metri quadrati.
L’intervento prevede anche tutte le opere e predisposizioni che consentano la futura realizzazione di ulteriori lotti funzionali, secondo il progetto generale di recupero dell’intera ala ovest del complesso, tra cui l’ingresso sud-occidentale ed il vano scala per l’accesso al piano superiore, alcuni locali tecnici e due ascensori funzionali funzionali al complesso.
La progettazione è stata fondata sull’ottimizzazione del riutilizzo delle strutture storiche alle nuove destinazioni d’uso, nel massimo rispetto e nella massima valorizzazione dell’edificio, limitando gli interventi di rimozione alle strutture moderne incompatibili con le caratteristiche dell’immobile e partendo dall’analisi dello stato di fatto.
Per quanto riguarda le opere di finitura, si è proceduto all’analisi degli elementi originari che hanno offerto il modello di riferimento per le parti che ne erano invece prive. Per tutte le opere non più conservate, si è proceduto ad una ricerca storico-iconografica per il recupero di informazioni dirette sull’edificio, laddove possibile, ed alla redazione di abachi con elementi ripresi da altre strutture simili laddove mancanti.
La conservazione della tipologia, delle dimensioni, delle qualità tecnico–costruttive dell’edificio sono garantite mediante la realizzazione di interventi attuabili mediante lotti funzionali a costi di costruzione accessibili e mediante la predisposizione di spazi ed impianti tecnologicamente attrezzati reversibili, economici e facilmente manutenzionabili.
Particolare attenzione è stata posta per adeguare il volume esistente, vincolato sul piano planimetrico, alla massima funzionalità e fruibilità degli spazi e delle strutture da parte dei disabili.
La biblioteca è dotata di due ingressi: uno diretto ed esclusivo, da un portale archivoltato nel prospetto settentrionale, attraverso un atrio vetrato, con funzione di filtro che costeggia il bancone di servizio permettendo il controllo degli utenti; l’altro, più ad est, connesso all’atrio d’ingresso principale del centro culturale, fornisce un accesso alternativo ed ha prevalentemente la funzione di via di fuga.
La parte centro-orientale del corpo di fabbrica, pari a circa la metà dell’edificio è destinata a sala di lettura attrezzata ed è suddivisa, attraverso elementi d’arredo, in due vani, uno dei quali di maggiori dimensioni. La parte occidentale del corpo di fabbrica contiene invece il magazzino dei libri, organizzato su due piani serviti da un montacarichi e compartimentato REI 120 dal resto dei locali. All’interno della sala lettura, è prevista una sala lettura riservata, su soppalco, al di sotto del quale sono collocati i vani funzionali: l’ufficio biblioteca aperto sulla sala lettura, alcuni locali tecnici e tutti i servizi igienici.
Gli impianti tecnologici sono stati progettati secondo caratteristiche di flessibilità e reversibilità, in modo da poter essere adeguati, soprattutto quelli elettrici e speciali, a future esigenze ed alle caratteristiche morfologiche dell’edificio, riducendo al minimo indispensabile gli interventi alle strutture esistenti.
La produzione di energia termica e frigorifera è affidata a macchine termiche ad assorbimento con condensatore ed evaporatore ad acqua, serviti da sonde geotermiche che consentono di mantenere inalterati nel tempo i livelli di efficienza energetica delle macchine.
L’area del piano terra è divisa in 3 zone (zona sud, caffetteria e zona nord), dotate di terminali radianti a pavimento, sistema di integrazione a ventilconvettori e di sistema di aria primaria.
Nella biblioteca l’illuminazione generale d’ambiente è realizzata con apparecchi illuminanti fissati a parete e a soffitto; l’illuminazione necessaria alla lettura e consultazioni dei libri è assicurata da corpi illuminanti da tavolo o da terra (piantane); nella bussola di accesso e nella reception sono installati faretti a led colorati incassati a pavimento.
L’impianto di forza motrice all’interno della biblioteca è realizzato con una serie di torrette a pavimento di tipo a scomparsa, alimentate mediante una dorsale di tubazioni incassate a pavimento.
Tutti i locali sono monitorati dal sistema di rivelazione automatica allarme incendio e sono dotati di un impianto di estinzione ad acqua, con idranti soprasuolo esterni e naspi interni. L’archivio libri è protetto da un sistema di spegnimento dell’incendio di tipo a gas inertizzante in grado di soffocare l’incendio eliminando l’ossigeno presente all’interno del locale, comandato da apposito sistema di rilevamento d’incendio.
Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo
La progettazione degli interventi di consolidamento strutturale ha in parte acquisito gli esiti di una campagna di indagini precedentemente eseguita, volta all’approfondimento della conoscenza del manufatto.
Sono inoltre state previste dal progetto indagini per l’ulteriore caratterizzazione delle strutture.
Gli interventi di consolidamento sono stati attuati con tecniche di intervento che non alterano in modo significativo l’attuale rigidezza dell’edificio e non modificano quindi il comportamento strutturale d’assieme.
In particolare viene attuato un generale risanamento delle murature, operando nelle zone degradate (es. in presenza di lesioni) con la tecnica tradizionale dello scuci-cuci eventualmente integrata da iniezioni di boiacche a base di calce idraulica effettuate a bassa pressione. Tutti i materiali usati nel consolidamento sono compatibili dal punto di vista chimico-fisico con i materiali esistenti. Si prevede, ove possibile, l’utilizzo di mattoni di recupero o comunque di mattoni prodotti con tecniche tradizionali e vengono utilizzati leganti a base di calce naturale evitando i leganti cementizi.
Ove necessario questi interventi verranno integrati da misure quali catene e cerchiature metalliche.
Gli interventi statici sono caratterizzati dalla consapevolezza di operare all’interno di un edificio che ha una rilevante importanza storico-culturale e quindi mirano per quanto possibile alla massima reversibilità e alla minima invasività.
Restauro per la rifunzionalizzazione della porzione ovest del complesso della villa ad uso pubblico comunale per biblioteca, centro culturale e museo
La progettazione è stata preceduta da un’ampia campagna d’indagine che è partita da una situazione di consistente trasformazione dell’edificio e dei suoi prospetti, uniformati nella riorganizzazione formale della prima metà del XX secolo, che aveva privato l’edificio di buona parte delle caratteristiche monumentali che ne caratterizzavano l’organizzazione del XVIII e del XIX secolo.
È stato particolarmente importante verificare la consistenza delle preesistenze all’assetto moderno, facendo in modo di recuperare, ove possibile, i caratteri originali del complesso, sia quelli aulici dei corpi di fabbrica residenziali e di rappresentanza, sia quelli “minori” delle pertinenze e dei fabbricati rustici. L’intervento di analisi ha consentito il recupero di fondamentali informazioni sulle fasi dell’edificio anteriori alla sistemazione più recente: risultava di grandissima rilevanza che fossero interrotte le tendenze moderne d’intervento sugli altri corpi di fabbrica, che avevano finora considerato, quale punto di partenza, lo stato di fatto risalente al sanatorio, una fase storica di vita dell’edificio che di fatto aveva umiliato ed in alcuni casi annientato le componenti monumentali del precedente assetto, asservendone la monumentalità alle necessità volumetriche di un nuovo impianto moderno incompatibile con le destinazioni originarie dell’edificio.
Sono quindi stati realizzati una serie di sondaggi negli intonaci che ricoprivano le superfici murarie.
L’intervento è stato distinto in due fasi: la prima, di dettaglio, consiste in una serie di sondaggi stratigrafici finalizzati al recupero di informazioni sui trattamenti delle superfici, la seconda, più massiccia, ha comportato l’asportazione di superfici ad intonaco moderno per mettere in luce porzioni di paramento murario funzionali e strategiche per la successiva fase di analisi stratigrafica delle murature.
La successiva analisi stratigrafica ha consentito il riconoscimento delle trasformazioni operate sull’edificio nel corso del tempo, la quantificazione delle parti di edifici preesistenti conservate nelle trasformazioni, la crescita dei successivi corpi di fabbrica, l’organizzazione nelle singole fasi e le riorganizzazioni operate sulle preesistenze e le trasformazioni operate nel corso dell’ultima trasformazione novecentesca.
È stata quindi avviata una fase di acquisizione di dati storici e di recupero di grafici e di iconografia storica funzionale all’analisi dei corpi di fabbrica, i cui esiti sono stati incrociati con quanto verificato nel corso dell’analisi diretta dell’edificio, riuscendo così a creare una cronologia di riferimento alle trasformazioni riconosciute.