Progetto finanziato dal PSR Regione Veneto misura 124 azione singola (Dgr V 1604/2012)
Partners
Università degli studi di Padova DAFNAE, Collis Veneto Wine Group
Enea, Verona Innovazione, Confcooperative Verona, Confcoop Servizi
Archeo Ed Srl, Comune di Soave, Consorzio Cantine Sociali prov. di VR, Strada del Soave
Il progetto prosegue ed i primi risultati sono stati ottenuti. Dall’inizio del 2015 i partners di Biorivaluta promuoveranno le intese di filiera per implementare il modello di bioraffineria.
- Perché produrre Bioetanolo di 2° generazione nel Nord Italia?
Una quota dei consumi energetici da fonti rinnovabili prevista dall’Unione Europea riguarda i biocarburanti. Entro il 2020, il 10 % dei carburanti per autotrazione dovrà provenire da fonti rinnovabili ed il bioetanolo, in miscela con la benzina in proporzione non superiore al 10%, non richiede modifiche al motore dei veicoli. Inoltre, dal 2014 si è chiarito il fatto che i biocarburanti devono essere in parte prodotti valorizzando sottoprodotti, residui e rifiuti.
- Cosa studia il nostro progetto?
Il nostro progetto studia la bioconversione energetica di residui da filiere agricole ed agroalimentari per ottenere bioetanolo da scarti e non da colture dedicate, per non occupare il suolo agricolo con colture energetiche. Riteniamo, infatti, che il suolo agricolo debba mantenere prevalentemente una vocazione alimentare.
Il nostro progetto serve a capire come attivare in modo efficiente e sostenibile una filiera del bioetanolo nell’Italia settentrionale, gettando le basi per una bioraffineria, in cui la nostra comunità si riconosca, in quanto simbolo dell’incontro tra l’evoluzione tecnologica e scientifica, le produzioni locali tradizionali ed un governo sostenibile del territorio.
- Per saperne di più, scrivi a biorivaluta@archeoed.it